Arek come nelle favole Torna, segna, incide E sogna il lieto fine...
●Secondo gol consecutivo al San Paolo per l’attaccante rimasto a lungo fuori per infortunio. Ora Sarri ha il suo ariete
L’uomo del destino è lui, Arek Milik e forse non potrebbe essere altrimenti perché ogni favola che si rispetti ha un inizio, una fine (che ovviamente da queste parti nessuno si azzarda a pronunciare) ed un uomo nero. A Verona il primo gol di un calciatore del Napoli in questo campionato lo ha segnato proprio Milik (dopo l’autorete di Suprayen), a dimostrazione che questa doveva essere, e forse sarà, la sua annata. Sembrava, infatti, che il polacco fosse pronto a contendere a Mertens il ruolo di centravanti o, almeno, a fare coppia con il belga nel 4-23-1 visto anche ieri sull’uno a due. Era questo anche il piano di Sarri, che infatti aveva scelto Milik come titolare all’esordio in Champions contro lo Shakhtar e che non aveva esitato a mandarlo in campo ogni qual volta era necessario, come in casa della Spal. Lì il ginocchio di Milik ha ceduto, la Dea Bendata si è travestita appunto da uomo nero e per la seconda volta Arek è finito sotto i ferri. Ricostruzione dei legamenti e nuova riabilitazione.
CATTIVERIA Milik ne è uscito però più forte di prima. Emblema di questo Napoli che più lo butti giù e più si rialza come ha fatto contro Chievo ed Udinese nelle ultime due gare interne. Così, il centravanti ex Ajax non solo è tornato a giocare da titolare, ieri per la prima volta proprio dal match del Bentegodi, ma è anche tornato a segnare. Sua la rete del pareggio con il Chievo, poi è arrivato ieri il gol del 3-2 che ha stordito l’Udinese. In mezzo quell’occasione in cui Donnarumma gli ha strozzato in gola l’urlo del trionfo. Insomma, Milik c’è e spesso è al posto giusto nel momento giusto. Magari non ruba l’occhio ma ha sostanza, quella di cui il Napoli ha bisogno in questo momento per continuare a sognare lo scudetto. E Arek ha voglia di far festa: «Sono felice per il gol. Sono felice di esultare e festeggiare con la gente del San Paolo.
PRINCIPE AZZURRO Sarri ieri lo ha preferito a Mertens, per altro diffidato. Adesso il ballottaggio in vista del big match di domenica contro la Juve sarà ovviamente argomento di discussione per i tifosi e di riflessione per lo stesso allenatore azzurro. Per ora, comunque, Sarri ha soprattutto il rimpianto di non aver potuto disporre di Milik per gran parte di questa stagione e chissà per quella traversa colpita dal polacco in casa del Sassuolo. Una rovesciata che avrebbe potuto rovesciare le sorti del campionato, prima ancora di quella di Simy. Adesso, affinché ci sia il lieto fine a questa favola è necessario che il «gigante buono» Arkadiusz si trasformi definitivamente nel «principe azzurro». Quello che arriva nel finale e risolve le situazioni più intricate. Se ci pensate bene è esattamente ciò che Milik sta facendo da quando è tornato a disposizione di Sarri.