Milan in pressing alto: l’idea funziona per 45’ Ma poi Mazzarri è abile a ribaltare la sfida
●I rossoneri, dopo l’1-0, chiudono tutti gli spazi ai granata. Che nel secondo tempo passano al 3-5-2: è la svolta
È
un romanzo in due parti, questo Torino-Milan. Nella prima si apprezza la sapienza tattica dei rossoneri che, dopo essersela vista brutta in occasione del rigore fallito da Belotti, costruiscono il vantaggio e addormentano la partita e il nemico, neanche possedessero il più potente dei sonniferi. Nella seconda parte della sfida, invece, grazie a opportuni cambia di modulo, il Torino si risveglia, reagisce, pressa in ogni zona e si guadagna il meritato pareggio.
MOVIMENTI È interessante vedere lo sviluppo di queste due fasi della gara e capirne le dinamiche. Mazzarri e Gattuso hanno dimostrato che, a volte, il campo si può trasformare in una scacchiera e muoversi pedoni, alfieri, cavalli e torri può rivelarsi una scelta azzeccata. Il Milan, ad esempio, nel primo tempo, dopo aver ottenuto l’1-0 con Bonaventura, chiude tutti i varchi ai granata, e lo fa con una manovra di aggressione molto organizzata. Suso e Borini, nominalmente le ali, si abbassano ad aiutare i terzini Abate e Rodriguez e in questo modo disinnescano De Silvestri e Ansaldi, e contemporaneamente Kessie e Bonaventura si alzano per impedire la giocata facile ai difensori del Torino. Il risultato è che la squadra di Mazzarri non riesce a far girare velocemente il pallone e, di conseguenza, non mette in crisi la retroguardia rossonera. Si avverte l’assenza di un pensatore in mezzo al campo, il classico regista che dovrebbe prendersi sulle spalle il carico della costruzione dell’azione. I tre difensori, Nkoulou, Burdisso e Moretti, si preoccupano soltanto di arginare Kalinic e, francamente, è uno spreco utilizzare tre uomini per bloccare un solo avversario. Ovvio che il Milan abbia la superiorità numerica in zone più calde del campo. I ragazzi di Gattuso sono abili nel togliere il tempo di gioco al nemico: non consentono il passaggio immediato, con perfetti spostamenti si posizionano in modo che i giocatori granata non possano mai ricevere tranquillamente il pallone.
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IL DIFETTO Nella ripresa, dopo un avvio in apnea, Mazzarri è bravo a capire il difetto del motore. I milanisti tocchettano troppo in mezzo al campo, bisogna correre ai ripari. Ecco allora che l’allenatore affianca ● I dribbling riusciti al Milan. Sono pochissimi, anche perché il migliore nella specialità dei rossoneri, cioè Suso, ne fa soltanto uno.