La Gazzetta dello Sport

Vale-Marquez al saloon Austin Che farà lo sceriffo Ezpeleta?

●Aria pesante in Texas: gli entourage dei due si guardano in cagnesco, pace impossibil­e Oggi attese conferenze infuocate e domani in Commission­e Sicurezza il faccia a faccia...

- Paolo Ianieri INVIATO A AUSTIN (TEXAS, USA)

È IMPORTANTE TORNARE A CORRERE DOPO I FATTI ARGENTINI

CIRCUITO SEMPRE MOLTO DIFFICILE PER ME, MA SONO FIDUCIOSO

VALENTINO ROSSI YAMAHA

MARC NON PUÒ BUTTARE GIÙ GLI ALTRI SOLO PERCHÈ VA PIÙ VELOCE

LA DORNA DEVE SPIEGARGLI CHE SE FA COSÌ VERRÀ «PARCHEGGIA­TO»

KEVIN SCHWANTZ CAMPIONE DEL MONDO 1993

La MotoGP sbarca in Texas e, dopo quello che è successo poco meno di due settimane fa in quell’Argentina, forse non potrebbe esserci location migliore del Lone Star State, lo stato della stella solitaria, terra di pascoli infiniti e pozzi di petrolio, il cui mito si è alimentato anche sulle storie di cowboy, duelli e sfide al ritmo di Colt e Winchester. Ad Austin, anche se non è raro vedere al di fuori dei locali una scritta che proibisce l’entrata a chi è in possesso di armi, la musica è soprattutt­o quella, suonata dal vivo, jazz, rock, rhythm & blues, che alimenta le notti della 6ª strada, una vera Mecca per gli appassiona­ti. Mentre, se ci si sposta di poche decine di chilometri fino all’imponente Circuit of the Americas, lì il solista assoluto risponde al nome di Marc Marquez, cinque volte su cinque vincitore sui saliscendi della pista nata anche grazie all’intuizione di Kevin Schwantz, campione del mondo con la Suzuki, che qui è di casa.

NEL MIRINO Marquez sotto i riflettori, dunque, visto che oltre a essere indicato da tutti come il grande favorito per il fine settimana — ancor più adesso che la sua RC213V si sta dimostrand­o la moto più competitiv­a sullo schieramen­to come conferma il trionfo del neo leader Cal Crutchlow in Argentina —, il campione del mondo della Honda è anche il pilota nel centro del mirino delle critiche, sfumate o meno, di parecchi dei suoi colleghi, per il modo esagerato di correre che in Argentina lo ha fatto diventare il protagonis­ta negativo del weekend, tra inosservan­za del regolament­o in occasione della moto spenta sulla griglia di partenza e incontri ravvicinat­i nella sua esagitata rimonta.

ARRABBIATO A due settimane dalla gara di Termas de Rio Hondo, Valentino Rossi non ha ancora smaltito la rabbia per quel sorpasso esagera to subìto nel finale di gara di Marquez che ne ha causato la caduta. «Tornare in pista dopo una gara difficile come quella in Argentina — ha detto Rossi — è importante. Non è stato un buon inizio di stagione, ma ad Austin, una pista sempre molto difficile per me e per la M1, spero di fare una buona gara. Sono fiducioso e sono anche sempre felice di essere in Texas. Mi piacciono l’atmosfera e la pista. Faremo del nostro meglio». Tuttavia, ipotizzare un qualsiasi tipo di rasserenam­ento della situazione tra lui e Marquez appare praticamen­te impossibil­e. Ancor più consideran­do come lo spagnolo ha risposto chiarament­e di interessar­si zero dell’opinione del rivale e che resterà sempre se stesso.

CONFRONTO Così, avrà un bel daffare Carmelo Ezpeleta a cercare di placare le acque in una Safety Commission nella quale i due piloti convocati dal gran capo della Dorna si troveranno per la prima volta uno di fronte all’altro. Difficile aspettarsi passi indietro dall’uno o dall’altro, ma con una stagione appena all’inizio è cruciale riuscire a riportare la tensione entro i livelli di guardia, per evitare che uno degli sport più belli e con più crescita di pubblico degli ultimi anni si trasformi in una rissa da saloon ad alta velocità, con continui e pericolosi contatti ai quali non cor r isponde un’adeguata sanzione.

PEDROSA C’E’ È, quella della certezza delle regole, dei limiti che non devono essere superati e delle sanzioni certe da imporre, una richiesta forte che tanti piloti hanno fatto in questi giorni a una Direzione Gara che tra indecision­i e permissivi­smo anche in Argentina è stata al centro della tempesta. Lo ha detto chiarament­e Jorge Lorenzo, lo ha ripetuto Aleix

Espargaro, lo ha chiesto Dani Pedrosa, che nonostante l’incidente in Argentina con Johann Zarco e il conseguent­e intervento chirurgico al polso destro, a Austin sarà in pista. A rafforzare il punto di vista di Dani, il suo manager Sete Gibernau, che chiede alla Direzione Gara di intervenir­e per non fare diventare la MotoGP «uno sport di contatto. Non sei più coraggioso perché tocchi un altro pilota».

SOTTO ESAME Ma anche lo stesso Schwantz, uno dei piloti più amati di sempre per coraggio e capacità di controllo della moto, non si nasconde nel criticare apertament­e proprio quel Marquez che per molti è diventato un po’ il suo erede: «Un pilota non può buttare giù qualcuno solo perché è quattro secondi più veloce. Penso che sia qualcosa che insegnino ancora in qualsiasi scuola per piloti. Penso che Dorna dovrebbe sedersi al tavolo con lui e spiegargli che se entra in contatto, in gara o in prova, sarà “parcheggia­to”. Nessuno deve preoccupar­si della sua sicurezza quando sta correndo. L’unica preoccupaz­ione che deve avere un pilota è quello di essere battuto, non di essere colpito».

 ?? MILAGRO ?? Cowboy un anno fa a Austin: Marc Marquez 1°, Valentino Rossi 2°. Sorrisi che sembrano lontani
MILAGRO Cowboy un anno fa a Austin: Marc Marquez 1°, Valentino Rossi 2°. Sorrisi che sembrano lontani
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy