La Gazzetta dello Sport

NIBALI, PRIMAVERA ALL’ATTACCO CON VISTA SUL MONDIALE

- L’ANALISI di PAOLO MARABINI email: pmarabini@rcs.it

C’è un filo conduttore che lega le corse di primavera di Vincenzo Nibali. E uno dei due capi finisce a Innsbruck, dove il 30 settembre si disputerà uno dei Mondiali più duri della storia, che lo Squalo ha cerchiato di rosso da tempo. Quest’inverno aveva annunciato che l’avremmo visto di più nelle classiche, proprio in funzione dell’appuntamen­to iridato, che può coronare la sua già straordina­ria carriera, lui che è sì un uomo da grandi giri, ma pure sa graffiare in certe gare di un giorno, grazie anche al suo modo di correre coraggioso, generoso, talvolta d’istinto e imprevedib­ile. Intanto, proprio così facendo, alla prima uscita s’è preso con un memorabile assolo la Sanremo, che già da sola vale una carriera: chiamalo banco di prova... Poi ha voluto affrontare per la prima volta il Fiandre. E non s’è limitato a imparare. No, sui Muri fiamminghi ha dato battaglia, addirittur­a ha avviato l’attacco che poi ha dato il «la» allo show vincente di Niki Terpstra. Pimpante anche domenica all’Amstel, ieri Nibali ha infiammato le fasi decisive della Freccia Vallone. L’hanno ripreso poco prima dell’attacco dell’ultimo Muro di Huy. Peccato, c’eravamo fatti la bocca buona, lui stesso magari ci aveva un po’ creduto. Ma intanto, a proposito di banchi di prova, ha messo nelle gambe un ottimo test per quella che in assoluto è la classica a lui più congeniale, la Liegi-Bastogne-Liegi, che domenica lo chiamerà contro Valverde, Alaphilipp­e e gli altri uomini da «Doyenne». L’azione di ieri, durata un’ora, è servita anche per lanciare un messaggio di forza ai rivali. Perché è vero, il circolino rosso è sul 30 settembre e (quasi) tutto è finalizzat­o a quel giorno. Ma la Liegi è un’altra di quelle corse che Nibali ha nel cuore. Prepariamo­ci ad altre emozioni forti. Per il Mondiale c’è tempo.

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