Un pieno di Rai col mito Bartali: 150 ore in tv
●Il via da Israele è dedicato a Gino. La corsa su Rai2, immagini con «realtà aumentata»
Eccolo, il primo Giro d’Italia che parte fuori dall’Europa, il Giro del via da Gerusalemme e dell’arrivo ai Fori Imperiali, dopo 3546,2 chilometri, 44mila metri di dislivello, due cronometro e otto arrivi in salita. Ecco il Giro che aspetta i suoi protagonisti partendo dal poker Froome-Aru-Dumoulin-Pinot, e che sarà trasmesso per 150 ore dalla Rai in tv e altrettante fra radio e web. Il Giro, che «è la corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo», come dice Paolo Bellino, il direttore generale di Rcs Sport.
LA CARICA DEL 101 Il 4 maggio partirà l’edizione post centenario. Ieri la veste televisiva della corsa rosa è stata presentata a viale Mazzini, mentre la neve è ancora sulle montagne e restano gli inevitabili colli «organizzativi» dell’ultimo momento da scalare : ci si è così tuffati nelle tante proposte, vecchie e nuove, dell’offerta di Rai 2, di Rai Sport HD e di Rai Cultura, ma anche sui diversi canali di Radio Rai. Eccoci allora spaziare dalla «realtà aumentata» delle immagini di oggi, al bianco e nero che ha illustrato la prima tappa dedicata a Gino Bartali e al suo eroismo silenzioso, ai suoi rischiosissimi viaggi con le carte nascoste nei tubi della bici, documenti che salvarono tante vite umane. PARTENZA A OTTOBRE Si parte fra 15 giorni, ma in realtà c’è chi è sui pedali da un bel po’. A nominarlo è Gabriele Romagnoli, il direttore di Rai Sport, affidandogli l’ideale maglia rosa di chi lavora dietro le quinte. Carmine Grieco è al suo Giro numero 22. Sarà lui a guidare la carovana dentro la carovana, la Rai dentro il Giro. «Mi occupo di organizzazione e logistica». La sua corsa è già cominciata. «Abbiamo cominciato a ottobre i sopralluoghi con i colleghi della produzione, visitando i luoghi di partenza e di arrivo. Poi ci occupiamo di logistica e di alberghi. Al seguito del Giro avremo 130-140 persone della Rai, 100-110 all’arrivo e i restanti in partenza. Infine c’è la spedizione dei mezzi, ogni giorno si muovono 70 camion». Trasferte quotidiane in cui l’imprevisto può essere sempre dietro l’angolo. «Ma ora sono molto più tranquillo rispetto all’inizio».
NIENTE PALLONE E qual è stato il giorno più faticoso? «Ricordo una notte, ai tempi dei blitz antidoping dei Nas, con i mezzi in movimento per cercare di seguire tutto quanto stava succedendo». E il momento in cui l’orgoglio è stato più grande? «Più che un momento, un’ora. A mezzanotte, quando arrivi in albergo dopo una giornata cominciata prestissimo». Grieco ha cominciato quando Rai Sport era ancora la TGS. «La mia prima esperienza di grande evento fu quella delle Olimpiadi di Atlanta, nel 1996. Poi avrei potuto seguire il calcio, ma è un mondo che non mi appartiene. Molto meglio il Giro...».