Che New Orleans Holiday e Rondo più forti della jella
●Perso Cousins, i Pelicans hanno ingranato con nuovi equilibri, conducono 2-0 e Portland trema
Quando il 26 gennaio si è afflosciato sul parquet l’All Star DeMarcus Cousins con un tendine d’Achille da operare, i New Orleans Pelicans hanno pensato al solito vudù, specialità di quei luoghi. Solo quattro giorni prima Cousins, giunto da Sacramento la scorsa estate per dare una mano alla stella locale Anthony Davis, aveva realizzato contro Chicago qualcosa di mastodontico: una tripla doppia da 44 punti, 24 rimbalzi e 10 punti. Per capire, l’ultimo a salire su quelle quote era stato Kareem Abdul Jabbar nel 1972. E’ stato il momento in cui l’allenatore Alvin Gentry ha creduto che la sua permanenza in Louisiana fosse al capolinea: senza raggiungere i playoff, per lui tirava aria di licenziamento. Invece, Gentry non si è demoraliz- zato, ha alzato il cofano della sua berlina, stretto qualche vite e trasformato il motore.
SVOLTA Passo più veloce e grandi responsabilità al suo pilota in regìa: Rajon Rondo, arrivato in estate dai Chicago Bulls. Uno con la reputazione da lunatico: un giorno super devoto alla causa, un altro quasi disinteressato. Non c’erano dubbi che oltre allo straordinario lavoro di Davis, servisse qualcosa in più. Et voilà, da quel momento il campionato di Rondo è girato: 13 gare con assist in doppia cifra, proprio dopo la caduta di Cousins ed è cresciuta la chimica fra lui, Davis e Jrue Holiday, guardia spesso sottovalutata, che ha avuto la miglior stagione della carriera dopo una convocazione all'All Star Game del 2013, quando era con i 76ers. I Pelicans hanno acciuffato i playoff all’ultimo tuffo: cinque vittorie nelle ultime cinque partite di regular season, inclusa quella sugli Spurs con sorpasso in griglia di partenza.
SERIE Ora, nella serie contro i Portland Trail Blazers, che a marzo erano il team più hot della Nba, conducono per 2-0.
Due trionfi in trasferta che hanno scavato un crepaccio da cui solo tre squadre (dal
1984) sono riuscite a risalire. Martedì sera, però, non c’è stato neppure bisogno che Davis facesse gli straordinari (22 p., 13 rimbalzi), perché Rondo ha sfiorato la tripla doppia e Holiday ha azzeccato la gara perfetta: 33 punti (14/24), 9 assist e 3 rimbalzi. Penetrazioni irresistibili e grande intensità in difesa con cui ha rallentato le folate di Lillard. Chiedeva con un pelo di retorica l’entusiasta Gentry: «Ditemi se conoscete qualcuno più bravo nelle due fasi?». Ma Holiday è un fuoriclasse anche fuori dal campo. A settembre del 2016 non indugiò un attimo a lasciare la squadra e saltare 17 partite per stare accanto alla moglie, la calciatrice della nazionale Usa Lauren Cheney, a cui era stato diagnosticato un tumore al cervello. Lauren, poi, venne operata con successo dopo aver partorito la primogenita Jrue Tyler.
BOTTA E RISPOSTA Gentry si coccola il bizzoso Rondo, che in gara-1 contro i Blazers aveva servito 17 assist: «E’ uno dei giocatori più intelligenti che abbia mai allenato. E sotto di me ho avuto gente come Curry, Paul, Nash e Hill. Quando siamo in questo periodo dell’anno
acquista una fiducia granitica». Già. Anche per questo, Rondo è «Playoff Rondo», il momento in cui le sue statistiche si gonfiano: carriera da 10.5 punti di media in regular season, ma 14.3 nella post-season, con 9.2 assist (+0.7) e 6 rimbalzi (+1.2). Rondo replica risentito: «Ci sono molte ragioni. E’ una questione di salute, di minutaggio, e soprattutto di fiducia: quella dei compagni e dell’allenatore». Grazie alla fiducia, lui che non è proprio un tiratore infallibile, martedì ha infilato due triple pesantissime che hanno segnato la partita: alla fine del primo tempo e a poco dalla sirena. Ma oggi i Pelicans hanno molta più profondità. A febbraio, dai Bulls si è aggiunto il montenegrino Nikola Mirotic, che con 16 e 17 punti ha contribuito a stendere Portland. A ottobre, al tappeto c’era andato lui, colpito da un pugno del collega Bobby Portis: un destro che gli aveva fratturato la mascella e incrinato i rapporti con la società. Se i Pellicans volano, qualcuno deve avere esorcizzato il vudù.
RAJON È UNO DEI GIOCATORI PIÙ INTELLIGENTI CHE HO ALLENATO
E SOTTO DI ME HO AVUTO GENTE COME CURRY, PAUL, NASH E HILL
ALVIN GENTRY COACH PELICANS