La Gazzetta dello Sport

I salti di Zorzi e De Luca puntano già a Tokyo 2020

●Prima volta di due azzurri nella Top 10 mondiale: «Oggi a Shanghai, poi l'erba di Roma e il Mondiale con vista ai Giochi: sarà un super 2018»

- Nicola Melillo

Leccese uno, padovano l’altro. Con un’amicizia cementata sui campi gara di ogni angolo del pianeta. Ed entrambi nella Top 10 del salto ostacoli. Mai due cavalieri azzurri erano stati contempora­neamente fra i migliori 10 al mondo. Lorenzo De Luca, 31 anni, e Alberto Zorzi, 29, non potevano lanciare meglio la volata verso una Piazza di Siena da azzannare dopo un 2017 memorabile, con la Coppa vinta dopo 32 anni e il Gran Premio che ha visto i due fuoriclass­e finire secondo (Zorzi) e terzo (De Luca) dietro a Vrieling. Manca un mese, il ritorno dell’erba sull’ovale di Villa Borghese è stato testato lunedì spazzando ogni dubbio: scenografi­camente magnifico, tecnicamen­te perfetto per elasticità. De Luca e Zorzi, in questi giorni a Shanghai per la terza tappa del Global Champions Tour, dove un anno fa finirono primo(De Luca) e terzo(Zorzi) sognano in grande. Il 2018 è un anno cruciale: c’è un Mondiale a settembre a Tryon (in Usa) qualifican­te per Tokyo 2020. Il sogno olimpico è d’obbligo per chi da due anni salta fra i migliori. Niente va lasciato al caso, per evitare di ripetere la fine del 2017, quando al dunque si è raccolto tanto, ma meno di quanto alla portata.

PROGRAMMI Alberto Zorzi, reduce dal terzo posto a Città del Messico e dal forfeit alla finale di World Cup a Parigi per una colica di Ego van Orti, si gode il numero 10 del ranking: «Non era un obiettivo, il risultato è arrivato lavorando tanto a Valkenswaa­rd e migliorand­o nell’approccio mentale alle gare. Sarà dura mantenerlo perché dovrei confermare i buoni risultati del 2017, ma... Freddo lo sono sempre stato, ma ora mi sento molto più sicuro di me. Poi c’è Fair Light. L’eroina di Roma 2017, con 3 netti su 4 percorsi, è carica: da Shanghai in poi ci divertirem­o. Spero fino ai Giochi». De Luca è sceso al numero 7 al mondo, dopo essere stato in seconda posizione. Poi una nuvola fantozzian­a ha messo fuori gioco i suoi cavalli di punta, con un Europeo mesto chiuso col ritiro di Armitages Boy. «A Wolvertem abbiamo deciso di gestire diversamen­te gli impegni rispetto al 2017, quando abbiamo accelerato per arrivare al secondo posto del ranking. Ensor de Litrange lo sto preservand­o per arrivare al top a Roma e a Tryon. A Shanghai salto con Halifax e con Jeunesse, che presto diventerà una pedina importante. C’è una crescita generale di tutti gli italiani. Il 2018 deve essere l’anno per il decisivo salto di qualità».

TOKYO 2020 Per chi ormai da anni vive all'estero, in Olanda Zorzi e Belgio De Luca, l’Italia è il posto degli affetti e una tappa di passaggio. Ma il cuore pulsa qua. «Nella testa ho il Mondiale in North Carolina, a Tryon, spero di essere convocato, ma ora ho voglia di Roma. Sarà una grande sfida, perché la scelta di entrare nel circuito Rolex ha fatto diventare Piazza di Siena una tappa straordina­riamente qualitativ­a. Sarà ancora più dura. Ma sarà ancora più bello. E con l’erba torna la storia». Zorzi ha voltato pagina dopo aver perso Cornetto K, col quale ha chiuso 4° a Goteborg il suo primo Europeo. Ora il nome nuovo, oltre a Danique, è Contanga, con la quale a Natale ha sbancato a Londra l’Olympia e poi s’è piazzato a Città de Messico: «Una cavalla possente, di sangue, ma straordina­ria di testa. Con lei si può andare lontanissi­mo. Dopo il gran debutto del 2017 a Roma ci andiamo per ripeterci anche sull’erba».

GIRONE INFERNALE In tre anni Zorzi ha chiuso 30 volte fra i primi cinque in Gran Premi, De Luca 29. Frutto di una vita infernale. Zorzi: «Lunedì e martedì lavoro dagli 8 ai 13 cavalli, poi si prende un aereo e si salta nel weekend, non c’è molto tempo per pensare. E forse è meglio così». De Luca: «E’ il nostro lavoro, ma è anche il nostro sogno da bambini. Non vorrei fare altro nella vita. E sapere che si può aiutare il nostro sport dandogli la giusta visibilità non mi mette pressione, piuttosto una carica enorme. Se non sono mai crollato è perché sono felice di tutto questo». E’ iniziato il lungo girone infernale, che deve portare l’Italia dei salti in Paradiso. Grazie anche, e soprattutt­o, a questi due.

I SACRIFICI Un GP a settimana in giro per il mondo. De Luca: «Dura, ma era il mio sogno da bambino, non farei altro nella vita»

 ?? FISE/GRASSIA ?? Alberto Zorzi, 29 anni, su Fair Light e Lorenzo De Luca, 31 anni lunedì, su Halifax vt Kluizebos
FISE/GRASSIA Alberto Zorzi, 29 anni, su Fair Light e Lorenzo De Luca, 31 anni lunedì, su Halifax vt Kluizebos
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