L’addio di Wenger a Mou «Potremmo ritrovarci»
Per una volta il risultato conterà soltanto fino a un certo punto. Perché la sfida odierna tra Manchester United e Arsenal passerà alla storia per essere il confronto finale tra due famosi duellanti – Wenger e Mourinho – e l’ultima esperienza dell’alsaziano a Old Trafford. Salvo eventuali sorprese. L’allenatore dei Gunners ha infatti provato a deviare in corner così: «Saluterò tutti, in Francia però diciamo au revoir che vuol dire che potremmo incontrarci di nuovo …». Di sicuro, se anche ci fosse un altro incrocio, Wenger non sarebbe più a capo dell’Arsenal.
DUELLO La rivalità tra i due tecnici, soprattutto nei periodi in cui il portoghese è stato alla guida del Chelsea, ha toccato punti particolarmente bassi. Il francese è stato battezzato dal suo collega «guardone» e «specialista in fallimenti», definendo a sua volta l’attuale manager del Manchester United come «stupido» e «sconnesso dalla realtà». Nell’ottobre del 2014 a Stamford Bridge i due si misero addirittura le mani addosso. Tanta acqua è passata sotto i ponti e nel pre-partita i toni sono stati conciliatori. «Alcuni gesti, alcune parole avrebbero potuto essere evitate. Quando arrivai per la prima volta in Inghilterra, il vero confronto era tra di noi, il Chelsea, e l’Arsenal, loro hanno avuto il merito di spingerci al limite delle nostre possibilità», ha detto Mourinho. Wenger si augura che, su uno dei terreni dove ha subito alcune delle sue peggiori sconfitte (6-1 nel 2001 e 8-2 dieci anni più tardi) i suoi ragazzi gli facciano un bel regalo d’addio. Per ricordargli, in un flashback intriso di nostalgia, quella volta lontana 16 anni quando proprio qui vinse il suo secondo titolo inglese.