Inter, resa dei conti Senza Champions tutti sotto esame
vertici in Pinetina, spogliatoio col morale a pezzi: 4° posto a -4. Poco convincente la gestione del finale di sabato
L’incertezza dell’obiettivo finale si adagia come un velo su tutto ciò che riguarda l’Inter. Le ultime tre giornate di campionato metteranno in discussione ogni reparto: dirigenza, Luciano Spalletti e giocatori. Perché l’eventuale fallimento dell’aggancio alla zona-Champions potrebbe avere ricadute rumorose. E in questo momento l’aria di aggregazione delle componenti nerazzurre per rimettere ordine si è sentita in maniera distinta ieri ad Appiano Gentile dove intorno alla squadra si sono palesati il vicepresidente Javier Zanetti, l’a.d. Alessandro Antonello, il Cfoo Giovanni Gardini e il d.s. Piero Ausilio. Oggi il risveglio — seppur nel giorno libero — sarà ancora più ruvido visto che la vittoria della Lazio di ieri sera lascia l’Inter a 4 punti dalle romane.
IL CAMBIO Oltre a Daniele Orsato, galleggiano altre questioni, una delle quali rimanda all’inserimento di Davide Santon al posto di Mauro Icardi. Una sostituzione che lo stesso Spalletti ha bollato come sbagliata («Cambi errati, la colpa è mia» — ha detto) e che ha una genesi alquanto travagliata. Con Santon ormai pronto a subentrare a un compagno al fianco del t.m. Fabio Pinna, Spalletti richiama Antonio Candreva, il quale però risponde di essere ok. Spalletti riceve la medesima risposta da Ivan Perisic e così, con Santon pronto, richiama Mauro Icardi, visibilmente contrariato dalla scelta del suo allenatore (la moglie-agente Wanda Nara ha ritwittato un post di un cronista argentino che si domandava il perché del cambio). Tutto questo comporta una rotazione della squadra al 40’ del secondo tempo. Una serie di spostamenti tattici a catena che rompono l’armonia fin lì esistente (con successo), l’anticamera degli errori finali che hanno «sorretto» la rimonta della Juventus. La scelta di Spalletti non ha convinto Icardi, ma non solo. Anche altri si sono domandati il perché.
CHAMPIONS Il raggiungimento di una piazzola da Champions rimane un obiettivo durissimo. Vero che i sassi che hanno rallentato il cammino interista non sono spuntati sul prato del Meazza sabato sera. I semi vanno ricercati altrove. Nell’anno solare corrente, l’Inter ha raccolto 25 punti in 16 giornate, un andamento da ottavo posto, fuori anche dall’Europa League.
VALUTAZIONI Senza la Champions, la famiglia Zhang farà le considerazioni del caso passando in esame ogni area del club. La ricaduta economica sul mancato ottenimento della competizione europea principale obbligherà la casa-madre Suning a spingere ancora di più sull’autofinanziamento, ovvero sulla cessione dei migliori elementi per ricostruire. Intanto si spera in una reazione della squadra che ieri mattina al centro d’allenamento si è guardata negli occhi per vederci riflessi i lati positivi della sfida alla Juventus. A Udine non ci saranno D’Ambrosio e Vecino squalificati e Gagliardini infortunato. Toccherà a Spalletti ridare forma, spirito e morale alla squadra annotando il consolidamento del gruppo, riassunto dai messaggi su instagram di Rafinha e Ranocchia, «orgogliosi di far parte di questa squadra, più uniti che mai».
IL NUMERO 2
le sconfitte casalinghe dell’Inter in questa A: 3-1 con l’Udinese prima del 3-2 con la Juve