Ronaldo al top Forma fisica e voglia di Coppa: la terza di fila
●All’andata non ha segnato, ma il preparatore atletico Pintus garantisce per lui
Antonio Pintus non è esattamente un tipo fissato coi social network. Dal gennaio del 2016 all’altro ieri aveva twittato 4 volte. Ieri è arrivato il quinto messaggio, accompagnato da una foto che ritrae il preparatore italiano del Real Madrid mentre corre accanto a Cristiano Ronaldo: «Preparazione importante durante tutto l’anno, fino alla fine con il nostro giocatore Cristiano Ronaldo in una forma eccellente».
DOSAGGIO E FORMA Con Zinedine Zidane il portoghese ha imparato ed accettato il dosaggio dei propri impegni, con Pintus la sua incredibile macchina arriva a fine stagione in condizioni mostruose. Nel 2018 Ronaldo ha fatto 28 reti in 20 partite. Fino a mercoledì scorso, quando è rimasto a secco a Monaco, Cristiano aveva segnato nelle ultime 11 gare di Champions consecutive e nelle ultime 12 nelle varie competizioni. Ieri dall’allenamento altre due istantanee: una di un salto di testa bestiale di «Air» Cristiano, l’altra della squadra che ha vinto la partitella, con gran parte dei titolari di stasera, da Ramos a Modric, da Keylor a Kroos. In un test realizzato a Madrid nel 2013 Ronaldo saltò 44 centimetri con le braccia appoggiate sui fianchi, sfruttando quindi solo la potenza del treno inferiore, e 78 sfruttando anche l’impulso di quello superiore, come succede in partita. La cosa gli permette di arrivare a colpire la palla ad oltre 2 metri e 60. Da allora sono passati 5 anni ma il fisico di Ronaldo non sembra aver perso nulla della sua incredibile potenza, e la soddisfazione di Pintus conferma l’impressione che si ricava guardando Cristiano giocare. L’incredibile «chilena» di Torino è la miglior dimostrazione grafica del suo strapotere fisico. Sabato col Leganes Ronaldo (come quasi tutti gli altri titolari) ha riposato. In Liga ormai gli succede con buona regolarità. In Champions invece non ha perso un solo minuto, unico sempre in campo della rosa del Madrid. Perché questa è la sua competizione. Capocannoniere da 5 anni, già 15 reti in questa edizione, 25 nelle ultime 16 uscite europee.
IL MONITO Lo scorso anno col Bayern firmò una tripletta, con due reti nei supplementari dopo che i tedeschi avevano ribaltato l’1-2 dell’andata, lo stesso risultato di mercoledì scorso. Quell’esperienza e la Grande Paura vissuta contro la Juve sembrano poter funzionare da monito: «Vogliamo solo vincere, non speculare, rinculare, fare cose strane» diceva ieri Zidane. «Dalle esperienze negative si apprende più che da quelle positive – ha ribadito Sergio Ramos –. Con la Juve ci è arrivato un segnale ben chiaro, per noi all’andata col Bayern è finita 0-0». Ramos e Zidane hanno confermato che la possibilità del triplete di Champions ( manca dal 1976 e fu firmato dal Bayern) offre motivazioni extra. E poi c’è da controbattere il doblete del Barça: «La loro è stata una grande stagione, però la Champions vale tanto o persino di più dell’accoppiata Liga-coppa», ha chiuso Ramos.