Red Bull non cambia: «Max&Daniel liberi di darsele»
●Horner: «Mai pensato di penalizzare uno di loro per separarli a Baku. Speravamo nella Safety, ma non di provocarla noi!»
Le regole d’ingaggio non cambieranno: lasciando Baku, pur irritati per aver gettato al vento 22 punti, Helmut Marko e Christian Horner hanno ripetuto sino alla noia che, malgrado lo scontro fratricida che ha eliminato entrambe le Red Bull, Daniel Ricciardo e Max Verstappen saranno lasciati liberi di correre esattamente come è stato sino a domenica con tutti i rischi del caso. Perché malgrado i due piloti saranno chiamati a scusarsi davanti all’intera Red Bull a Milton Keynes, ed è stato loro ricordato che la F.1 «resta comunque uno sport di squadra», nessuno è in grado di garantire che non accada più.
DUELLO Orgoglio e interessi si intrecciano in questa pericolosa competizione. Max e Daniel si rispettano ma non si amano; l’australiano in più soffre la preferenza politica per l’olandese già designato campione del mondo e si trova in una fase delicata perché incerto sul futuro: restare, senza la certezza di avere nel 2019 una macchina che gli consenta di lottare per il campionato (a Baku c’è stato un incontro preliminare tra Red Bull e Honda, mah) o accettare nuove sfide a patto di ottenere certe garanzie per evitare trattamenti alla... Raikkonen? Dall’altro lato della barricata c’è un Verstappen che, malgrado possa godere della stima dei boss («vogliamo fare di lui il più giovane campione del mondo», si è lasciato andare Marko) corre senza la necessaria tranquillità: in questo sofferto avvio stagionale non c’è stato GP in cui Max non sia incappato in errori o in manovre discutibili: testa coda in qualifica in Australia, contatto con Hamilton nelle fasi iniziali in Bahrain, incidente con Vettel in Cina e di nuovo schianto nelle libere in Azerbaigian, prima del k.o. al 40° giro. Di fronte a un simile elenco c’è chi invoca una punizione esemplare, esagerando sul ruolo che l’olandese ha avuto nell’incidente con Ricciardo. Vero, Max si è mosso due volte ma Daniel ha ammesso davanti ai commissari «di aver iniziato la manovra di sorpasso a sinistra troppo tardi».
GERARCHIE Ordini di scuderia per far calare la tensione sarebbero comprensibili, ma è una ipotesi che il duo Marko-Horner non prende in considerazione: «Sarebbe contro la nostra filosofia», hanno ribadito domenica, sottolineando come a Baku non hanno mai pensato di diversificare la strategia tra i due per separarli artificialmente. «Non avremmo mai penalizzato uno dei due. L’idea era di allungare il più possibile il primo stint, sperando come in Cina la Safety Car. Ovviamente non pensavamo di provocarla proprio noi!», è stata l’ironica replica di Horner.
STORIA I duelli all’ultima ruotata sono una specialità della casa: il caso più emblematico al GP Turchia 2010, quando Sebastian Vettel e Mark Webber, entrando in collisione, regalarono la vittoria proprio a Lewis Hamilton. D’altronde quando si è provato a congelare le posizioni, successe in Malesia nel 2013, Vettel ignorò l’ordine di squadra, attaccò a 13 giri dalla fine Webber, mandando in frantumi la loro relazione.