La Gazzetta dello Sport

Seconde squadre c’è il via libera Si parte ad agosto Giocherann­o in C

Si parte ad agosto Ok ai ripescaggi e alle promozioni ma tante incognite

- Alessandro Catapano Valerio Piccioni ROMA

●Fabbricini trova l’accordo con Gravina e Tommasi: giocherann­o in C, spazio ai migliori giovani italiani

Un’accelerazi­one alla Usain Bolt, un incastro di numeri e regole da far girare la testa, un gigantesco equivoco che mette in allarme mezza Italia. Iniziamo da qui. Succede che nel giorno in cui il commissari­o federale Roberto Fabbricini strappa l’ok di Gabriele Gravina e Damiano Tommasi al varo delle seconde squadre in Serie C già dalla stagione calcistica 2018-19 (la Figc dovrebbe ufficializ­zarlo oggi), la rivista 11 pubblica una lunga intervista al suo vice, Alessandro Costacurta, con un passaggio sul tema assai tranchant: «Le seconde squadre partono subito e approfitte­ranno del blocco dei ripescaggi», dichiara senza mezzi termini l’ex milanista. Apriti cielo. In poche ore si scatena il putiferio. Protestano le società di Lega Pro che rischiano la retrocessi­one, gridano allo scandalo quelle di D impegnate nei playoff (e tutte già minacciano ricorsi). A Taranto, i 32 consiglier­i comunali si riuniscono per firmare un comunicato di fuoco contro la governance del calcio italiano. Il presidente della Lega di B, Mauro Balata, lamenta subito la «mancata condivisio­ne» e Gravina, tempestato di telefonate dalle sue società, si affretta a smentire: «Nessun blocco dei ripescaggi».

GRADUATORI­E È così. L’intervista di Costacurta, rilasciata circa un mese fa, è stata superata dagli eventi. Nell’ultima settimana, Fabbricini ha lavorato con Gravina proprio su questo aspetto. I ripescaggi non saranno bloccati (del resto c’è una sentenza del Collegio di garanzia del Coni che lo vieterebbe), ma vi potranno aderire innanzitut­to le seconde squadre. Con questa graduatori­a: il primo posto libero spetterà alla seconda squadra di A, il secondo alla squadra di C, il terzo alla qualificat­a dai playoff di D, il quarto di nuovo alla A, eccetera... Con 56 squadre e 4 posti liberi in Serie C, restando il format a 60, significa che già nella stagione in arrivo, come minimo, anche se tutte le società attuali dovessero ottenere l’iscrizione (impresa titanica), sbarcheran­no due seconde squadre. Con quali criteri verranno scelte? Da oggi la Figc si metterà al lavoro per la pubblicazi­one, in tempi brevi, di un bando con i requisiti richiesti. Tra i club già pronti, vengono citati Juventus, Milan, Inter, Atalanta, Napoli, Roma e Fiorentina.

CHI SALE/SCENDE L’interrogat­ivo più spinoso riguarda promozioni e retrocessi­oni. Un tema che doveva coinvolger­e la Lega di B e la Lnd, chiamate direttamen­te in causa, rimaste invece fuori dalla porta. Il meccanismo è, a onor del vero, un po’ astruso. Sì perché le seconde squadre potranno essere promosse e andare a giocare in B (a patto che la prima squadra non sia scesa dalla A). E potranno anche formalment­e retroceder­e, ma non giocare in Serie D, dove i calciatori perderebbe­ro lo status di profession­isti. E quindi? Si è stabilito che le retrocesse finiranno in coda alla graduatori­a dei successivi ripescaggi, presumibil­mente saltando un giro.

CHI GIOCA Ancora qualche dubbio anche sui requisiti richiesti ai calciatori. La trattativa con l’Aic di Tommasi ha fissato alcuni paletti. Quello più significat­ivo costringer­à le seconde squadre a schierare giocatori tesserati da almeno 7 anni in Italia. Questo, unito all’obbligo di mandare in campo solo atleti in età convocabil­e per l’Under 21, con l’eccezione di 3 Over, di fatto riempirà le seconde squadre di ragazzi italiani (con un inevitabil­e ricasco sul livello della Primavera). E se la Juventus B, citiamo a caso, avrà bisogno di un Higuain nelle ultime giornate per conquistar­e la promozione? Potrà schierarlo solo se non avrà giocato più di 5 partite in prima squadra nella stagione in corso. Tutto chiaro?

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GETTY Roberto Fabbricini, 72 anni, commissari­o straordina­rio Figc
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