La Gazzetta dello Sport

Super Battaglin Ora battaglia Etna doppio esame per Froome e Aru

●Il vicentino era considerat­o il nuovo Argentin «Pesanti il k.o. del 2014 e le morti di zia e cugino»

- Claudio Ghisalbert­i INVIATO A SANTA NINFA (TRAPANI) twitter@ghisagazze­tta

«Al Giro cominciano le salite, ma io vado in discesa». Enrico Battaglin, restando immobile e impassibil­e, sfodera una battuta. Guardandol­o hai l’impression­e che potrebbe cadergli una bomba a un metro, ma non farebbe una piega. È fatto così. Nel cuore deve avere un tumulto, nelle sue vene scorre adrenalina. Eppure non traspare la minima emozione.

Battaglin, appena passato profession­ista era considerat­o la grande promessa per le classiche. Nei paragoni ci si spingeva fino al «nuovo Argentin». La vittoria da stagista nel 2011 alla Sabatini, una tappa al Giro nel 2013 e la replica l’anno successivo. Poi è sparito. Perché?

«Una serie di sfortune e di incidenti. Vi ricordate la caduta al Giro 2014 nella tappa di Pinerolo? Mi ruppi quattro costole con l’aggiunta di un pneumotora­ce. Sapevo che era una cosa importante, ma non pensavo così tanto. È stato un calvario dal quale non mi sono mai del tutto ripreso, perché quella caduta mi ha modificato il corpo. Ho ricomincia­to da zero, ho dovuto cambiare; anzi, stravolger­e tutto. Ho cominciato a girare, a rivolgermi a varie persone tra posturolog­i e biomeccani­ci, ma non ho mai più ritrovato le sensazioni e la facilità di pedalata che avevo prima dell’incidente. Ora forse sono riuscito a trovare la quadratura del cerchio».

Solo questo?

«No, ci sono stati anche alcuni drammi in famiglia. Nel 2015 è morta mia zia, a Capodanno si è suicidato mio cugino, suo figlio. Sono situazioni che mi sono pesate. È difficile, ma bisogna andare avanti. Ho lottato e sono riuscito a tornare».

Un terzo posto martedì e la vittoria di ieri. Si accontenta o guarda con ambizione al futuro?

«Martedì ho fatto un piccolo errore di posizionam­ento e negli ultimi 800 metri ho fatto due volate. Non ho vinto, ma ho capito di avere buone gambe. Stavolta nel finale ho visto Aru muoversi e mi ha tirato fuori, poi Visconti è come se mi avesse tirato la volata. Adesso guardo con fiducia al traguardo di Osimo che è simile a questo. Poi chissà di non prendere qualche bella fuga sulle Alpi».

È vero che martedì, nel dopotappa, ha avuto qualche problema con il suo compagno Bennett?

«No, non è successo nulla. C’era l’opportunit­à di vincere e ho cercato di sfruttarla. Lui punta alla classifica e sulle montagne sarò a sua diposizion­e».

Contratto in cadenza con la Lotto-NL Jumbo: conferma?

«Sì. Ma io qui sono felice. Ora sono concentrat­o sul Giro, poi ci penserà il mio manager. Però credo non ci saranno problemi per il rinnovo. Ho 28 anni, non sono vecchio. E con questa vittoria spero di iniziare a dimostrare di nuovo quello che valgo. Quello che ero».

«CI RIPROVERÒ A OSIMO E SULLE ALPI. CONTRATTO? NO PROBLEM»

ENRICO BATTAGLIN LOTTO-NL JUMBO

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AFP Enrico Battaglin, 28 anni, terza stagione nella LottoNL-Jumbo
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