La Gazzetta dello Sport

Canta Noemi, Salvini deluso. E l’Olimpico applaude Pirlo

●Stadio esaurito, ingresso in campo show Presente Casellati, assente Appendino: il sindaco di Torino ha perso l’aereo

- Filippo Conticello ROMA

Non è mai la pioggia a rovinare i party, quelli veri: l’Olimpico agghindato come nelle notti di gala è uno spettacolo di colori, nonostante quegli ombrelli aperti a intermitte­nza. È stato questo JuveMilan, umidiccio ma denso, il messaggio che il nostro calcio disastrato ha spedito in mondo visione. L’interesse del pianeta, con 200 Paesi raggiunti dalle tv, ha confermato il vecchio adagio: l’Italia sa ancora organizzar­e la festa. Biglietti esauriti, oltre 66 mila spettatori, incasso sopra i 3,8 milioni, ma soprattutt­o uno stadio gioioso diviso geometrica­mente. Senza tensioni (solo qualche petardo rossonero non lontano dalla Farnesina), ma pronto agli sfottò. Sono partiti dal riscaldame­nto, da quando i giocatori sono comparsi oltre una nuvola di fumo: è la finale di Coppa

Noemi canta l’inno di Mameli prima del fischio d’inizio Il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati con Ignazio La Russa all’Olimpico Andrea Pirlo, ex di Milan e Juve, con la Coppa Italia Il leader della Lega Matteo Salvini in tribuna LAPRESSE/ANSA/GETTY Italia, ma pareva uno show americano. Ad accompagna­rli, fischi bianconeri a Bonucci, e il coro «insensibil­e» a Buffon. Poi ecco le due coreografi­e, alzate prima dell’inno cantato dalla romanista Noemi: a tema pokeristic­o quella del Milan con un mega «All In» e quattro assi; classicheg­giante la juventina con un «Ad maiora semper» sotto alla coccarda della Coppa.

PALCO D’ONORE Il presidente Sergio Mattarella l’ha vista al Quirinale, mentre ieri a rappresent­are lo Stato c’era solo la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati: prima dell’inizio, il presidente del Milan Li Yonghong le ha consegnato una maglia con il numero 18 e il suo collega della Juve Andrea Agnelli un’altra col 20 (entrambe firmate dai giocatori) per comporre l’anno 2018. In tribuna, non lontano da lei, il rossonero Matteo Salvini e il senatore Adriano Galliani, che di queste notti avrà sempre nostalgia. Per parte bianconera, una sedia vuota al posto di Chiara Appendino: il sindaco ha perso l’aereo a Torino. Ma oltre ai politici e ai vertici del nostro pallone, anche ex giocatori come Bobo Vieri e Dino Zoff. Però, si è notato di più Andrea Pirlo, ambasciato­re della finale applaudito dagli ex tifosi: più da quelli bianconeri, a dirla tutta.

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