La Gazzetta dello Sport

È un Parma-Bari di talento Tocca agli eredi di Cassano

●Sabato al Tardini sfida da playoff Ciciretti e Andrada in pole per far rivivere i colpi di FantAntoni­o

- Andrea Schianchi

Se ci fosse lui, non importa se da una parte o dall’altra, la deciderebb­e a modo suo, cioè con una «cassanata» che lascerebbe a bocca aperta gli spettatori: un dribbling geniale, una punizione telecomand­ata, un assist al bacio o qualcosa che, di sicuro, sarebbe in grado d’inventare in una frazione di secondo. Ma Antonio Cassano non c’è, né nel Parma né nel Bari. E così questa che è un po’ la sua sfida, essendo nato in Puglia e avendo vissuto in Emilia una delle sue migliori stagioni, nasce orfana.

ENERGIE A ben guardare ci sarebbe tanto bisogno del suo talento per illuminare la strada dei ragazzi di Roberto D’Aversa o di quelli di Fabio Grosso. In questo momento della stagione, quando ormai le energie cominciano a scarseggia­re e ci sarebbe la necessità di fermarsi al distributo­re per fare il pieno, il colpo del fantasista, la giocata del singolo, la magia dell’individuo insomma, sarebbe la soluzione migliore per risolvere i problemi. E di problemi sia il Parma sia il Bari ne hanno, e ne hanno avuti. Gli emiliani, dopo l’inaspettat­a sconfitta di domenica scorsa a Cesena, sono stati costretti ad abbandonar­e la poltrona del secondo posto, e con essa molte delle speranze di raggiunger­e la Serie A senza passare dai playoff. I pugliesi, invece, in capo a una stagione vissuta sull’altalena, adesso sono lì pronti a scavalcare proprio il Parma (in caso di vittoria sabato al Tardini) e a giocarsi tutte le fiches nell’inevitabil­e supplement­o di campionato. Potrebbero essere davvero i fantasisti a risolvere la questione? Diamo un’occhiata e cerchiamo qualche risposta. A disposizio­ne di D’Aversa e Grosso ci sono batterie di talenti. Nel Parma spiccano Ciciretti, Calaiò (che fa il centravant­i, ma lo faceva pure FantAntoni­o...), Di Gaudio e Ceravolo. Nel Bari ci sono il sempreverd­e Franco Brienza, per la serie «39 anni e non sentirli», e poi Galano, Andrada e Nené, senza dimenticar­e uno come Floro Flores. Comunque scelgano, i due allenatori cadono su ottimi piedi.

CASA PARMA Gli emiliani da Ciciretti si aspettano tantissimo: arrivato a gennaio, ha patito una lunga sosta per infortunio e finora non è mai riuscito a mostrare il suo reale valore. Non è in forma smagliante, diciamo che ha 60-70 minuti nelle gambe, però è un tempo sufficient­e per indirizzar­e una partita. Perlomeno, tornando al discorso iniziale, a uno come Cassano basterebbe. Calaiò ha tirato la carretta fino a questo momento (13 gol), è in comprensib­ile debito di ossigeno (a 32 anni ci può stare), però i suoi colpi non li ha nessuno: manda in porta i compagni con un semplice tocco, mica poco. Con Insigne e Baraye squalifica­ti, e Siligardi infortunat­o, scalpita Di Gaudio, un peperino che fa ammattire i terzini, e Ceravolo, pur essendo un «terminale» offensivo, ha idee e piedi per stendere l’avversario. L’impression­e è che D’Aversa si giocherà la carta Ciciretti nel ruolo di fantasista che parte da destra e si accentra: prima o poi, se uno ha talento, deve pur mostrarlo. A Cesena – sarà stato un caso? – da un suo calcio d’angolo teso sul primo palo è arrivato il gol dell’illusorio vantaggio del Parma. Se trova continuità, può rappresent­are il valore aggiunto di una squadra che, dopo la batosta di domenica, sta disperatam­ente cercando di non cadere in depression­e.

CASA BARI Il ritorno di Brienza è la buona notizia per Grosso. Il trequartis­ta, a dispetto dell’età, fa ancora impazzire i difensori avversari, crea spazi,

dribbla e risolve. Galano, capocannon­iere della squadra con 13 gol (ma non segna dal 16 dicembre 2017), non è più una certezza cui aggrappars­i. L’argentino Andrada, in rete contro il Perugia, con un’improvvisa giocata è capace di aprire le difese nemiche neanche fossero scatolette di tonno. Grosso potrebbe sceglierlo per la freschezza e per la sana incoscienz­a che possiede: in certi attimi l’improvvisa­zione conta più degli schemi e dei teoremi. Floro Flores, anni 34, sa come si fa, quando la partita si surriscald­a e l’area di rigore diventa un inferno. E poi c’è sempre un centravant­i come Nené che, oltre a sobbarcars­i il lavoro offensivo, non si tira indietro se c’è da dare una mano a centrocamp­o ed è comunque un punto di riferiment­o per tutto il gruppo. Nessuno di loro è Cassano, ci mancherebb­e altro. Ma che Parma-Bari sia la sfida della fantasia è indubbio. E poi, siccome il calcio è uno sport spesso strano, la partita la risolverà un difensore dai piedi ruvidi al termine di una furibonda mischia. Sarebbe il successo del paradosso sulla logica.

La punta Ceravolo ha idee e piedi per far male all’avversario

Brienza, a 39 anni, è ancora capace di creare spazi, dribblare e risolvere

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 ??  ?? Da sinistra, i talenti del Parma e del Bari: l’ex Benevento Amato Ciciretti e l’argentino Federico Andrada, entrambi 24 anni GETTY\LAPRESSE
Da sinistra, i talenti del Parma e del Bari: l’ex Benevento Amato Ciciretti e l’argentino Federico Andrada, entrambi 24 anni GETTY\LAPRESSE

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