Pinot conosce bene il versante nuovo «Non sarà facile come un anno fa»
Una villa sul mare nella zona di Acireale trovata su Airbnb.com. Nella prima settimana di aprile, mentre il mondo del grande ciclismo si divideva tra Fiandre, Roubaix e Giro dei Paesi Baschi, Thibaut Pinot ha passato sei giorni lì. E ha scoperto il versante dell’Etna che oggi il Giro battezza per la prima volta, ripetendolo in due momenti occasioni. «Un’altra storia rispetto all’anno scorso — racconta il 27enne francese della Groupama-Fdj —. C’erano strade larghe, pendenze non impossibili, vento contrario che frenava gli attacchi. Stavolta ci attendono tratti molto duri, carreggiate strette, e il vento non dovrebbe essere un fattore perché ci sono molti alberi».
FASCINO Raccontano che Thibaut senta in modo particolare il fascino dell’Etna al punto che il manager Marc Madiot abbia detto: «Bisognerà frenarlo…». Ad aprile, con lui, c’erano Reichenbach, Roy, Preidler e Bonnet, oltre al fratello allenatore Julien, un meccanico e due fisioterapisti. «Meglio così che in un hotel, e ci facevamo noi da mangiare». Il «Garibaldi», il libro ufficiale del Giro, racconta di una salita lunga 15 chilometri: 978 metri di dislivello, 6,5% di pendenza media, 15% massima. Con Pinot entriamo più nei dettagli: «La vera salita è più lunga rispetto ai dati ufficiali, ma la parte dura comincia dopo una cittadina (Ragalna, ndr) e i primi dieci chilometri sono davvero impegnativi. Di sicuro si adattano più agli scalatori che ai passisti capaci di andare bene in salita. Ricordo un bivio, una curva, più o meno a due terzi dell’ascesa, quando la strada si restringe ancora e la vegetazione è più folta. Le pendenze continuano a essere abbastanza severe, tra i meno 6 e i meno 2 all’arrivo. La parte finale è più facile. Tra i compagni, quelli che mi saranno più vicini saranno Reichenbach e Preidler».
LUCIDO Finora Pinot, reduce dalla vittoria al Tour of the Alps, si è ben disimpegnato nell’avvio di Giro e tra l’altro in Israele aveva in qualche modo predetto le difficoltà che Froome avrebbe incontrato sul traguardo di Caltagirone, che lui aveva scoperto in ricognizione. Julien, il fratello, conferma («Siamo soddisfatti, in linea con le nostre previsioni»), anche se per oggi – chissà se per scaramanzia – punta forte su un altro «cavallo»: «La Mitchelton-Scott sta dimostrando di essere un team molto forte. Potrebbero “dinamitare” la corsa, e Simon Yates andare in maglia rosa».