La Gazzetta dello Sport

Quei colpi da k.o. sferrati al primo round Ma oggi Chris non sembra più lo stesso

●Quattro Tour da dominatore sin dalla settimana d’avvio. Però all’ultima Vuelta ha sudato sino alla fine per battere Nibali

- Ciro Scognamigl­io INVIATO A SANTA NINFA twitter@cirogazzet­ta

Il primo arrivo in salita come un primo round. La vittoria come un k.o. repentino senza appello, tipo il pugno di Muhammad Ali a Sonny Liston. La strada già segnata verso la gloria, nonostante di ascese e tappe ne mancassero ancora tante. È così che Chris Froome ha cominciato a dominare il Tour e la si può considerar­e una strategia: rivali lontani al traguardo e minati nelle certezze, staccati in classifica e disillusi da possibili rovesciame­nti della situazione.

PIRENEI Ax-3-Domaines, Tour de France 2013. Froome è quello che l’anno prima quasi frenava in salita per non superare il capitano Wiggins. La corsa sale e lui decolla: il secondo è il compagno di squadra Porte, a 51”. Valverde finisce a 1’08”, Contador e Quintana a 1’45”. Un’esibizione. Froome va in giallo, vince ancora sul Ventoux e a cronometro, non molla il primato fino a Parigi. Nel 2015 il dominio, se possibile, è ancora più netto. Sempre Pirenei, stavolta a La Pierre Saint Martin. Stavolta Chris è già al comando, anche se di salite durissime non se ne erano ancora viste. Esibizione, atto secondo: c’è sempre Porte alle sue spalle, a 59”, poi Quintana a 1’04”. Valverde perde 2’01”, Contador 2’51”, Nibali da campione in carica sprofonda a 4’25” e al traguardo fatica a contenere le lacrime. A Parigi, Chris il dominatore festeggerà per la seconda volta.

CAMBIO Negli ultimi tempi la storia è un po’ cambiata e i percorsi del Tour pure. Gli arrivi in salita sono diminuiti, in generale la forbice nelle prestazion­i tra Chris e i rivali si è ristretta. Semmai Froome è cresciuto in discesa e si è concesso dei colpi a sorpresa, come per esempio l’azione nel finale assieme a Sagan verso Montpellie­r, al Tour 2016. Il 2017 è stato l’anno della doppietta TourVuelta (sempre che non arrivi una sanzione per il salbutamol­o in Spagna): in Francia Chris ha scavato la differenza a cronometro, alla Vuelta ha battagliat­o con Nibali praticamen­te alla pari fino all’Angliru del penultimo giorno. Adesso, è l’Etna il primo giudice. Ci farà capire di quale Froome stiamo parlando.

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Froome in fuga al Tour 2013

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