GIGI CIAO JUVE
BUFFON SALUTI E TORMENTI PER IL 68% DEI NOSTRI LETTORI È IL MIGLIOR PORTIERE DELL’ERA MODERNA
Dopo 17 anni e tanti record il numero 1 oggi chiude l’avventura in bianconero tra i dubbi: lasciare il calcio oppure continuare all’estero E Liverpool, Real e Psg...
Questo addio potrà diventare arrivederci: un giorno, forse, Gigi e la Signora torneranno a camminare sulla stessa strada. Un giorno, non oggi. Oggi sarà solo addio, senza incomprensioni e col sorriso. Gigi Buffon saluterà la Juventus, madre, amante, figlia per 17 anni. Lo farà a metà mattinata in una conferenza allo Stadium, nella casa che ha accompagnato l’ultimo, felice tratto di carriera. Ma nella testa del campione si affollano pensieri e tormenti: non ha deciso cosa farà dei prossimi 40 anni e queste ultime sono lunghe ore di riflessione. Proseguiranno oggi, anche domani, ma non dureranno ancora tanto: Buffon è diviso tra la possibilità di sedersi dietro a una scrivania e la voglia istintiva di mettersi i guanti ogni santo giorno. È probabile che in conferenza resti vago: niente annunci a effetto mentre è ancora nelle stanze di Madama. Ma non è detto che l’addio sia esteso al calcio in generale: Gigi si sente integro fisicamente, sa di poter parare ancora (e bene). Ieri, in una intervista pubblicata da The Players Tribune e realizzata mesi fa da Gerard Piqué, ha parlato anche di questo: «Se ti dicessi che non ho paura direi una bugia», ammetteva al collega. E ancora: «Non ci sto a fare brutte figure: io sono Buffon e voglio esserlo sempre fino all’ultimo giorno. Appena vedrò che non sarò più Buffon, sarà meglio uscire». Era gennaio e molto è cambiato: dopo il Bernabeu e Koulibaly, il cielo si è fatto più confuso. Lui è ancora Buffon e, tra le nuvole, non si intravede una decisione.
OFFERTE I corteggiamenti sono un fatto: gli sono arrivate decine di offerte, alcune esotiche tra Usa e Cina e altre suggestive (Boca Juniors). Come le ipotesi italiane, tutte scartate: a Buffon
piacerebbe divertirsi un anno ancora, ma solo in una grande squadra europea in cui possa dosare l’impiego e inseguire la Champions. E l’estero, in fondo, non è poi un brutto posto, come diceva a Piqué: «Mi sarebbe piaciuto giocare all’estero, mi piace essere circondato da persone diverse. Dal punto di vista sportivo, non volevo e ancora non voglio andare via se non devo». Intanto, lo Sporting Lisbona si è fatto avanti e Real-Psg osservano interessate.
Ma, soprattutto, il Liverpool ha manifestato interesse: i Reds sono un po’ sguarniti di talento tra i pali ma, per tragiche ragioni storiche (l’Heysel), sono fumo negli occhi per il mondo Juve. Buffon conosce i brividi di Anfield, ma sa pure che «tradirebbe» il vecchio popolo. Su questo e su altro si concentrano i ragionamenti: «Se non posso farlo (giocare, ndr), non c’è problema. È stata una bellissima carriera», aggiungeva a Piqué. NAZIONALE Gazzetta.it ha chiesto ai lettori quale sia il portiere più grande dell’epoca moderna e non c’è stata storia: il 67,8% ha fatto il nome di Gigi e gli altri, da Zoff a Zenga fino a Neuer, a inseguire lontanissimi. Ecco, quindi, la leggenda riconosciuta, che non può non sentire le sirene del campo. Ma che resta affascinata dall’ignoto: «Sono una persona molto curiosa, il giorno che non giocherò più a calcio so che avrò modo di non annoiarmi. Vorrei fare tutti i corsi formativi: da dirigente, direttore sportivo, allenatore». Insomma: Gigi, studioso, non vuole essere una figurina, ma pretende un ruolo operativo, sopratutto se mettesse la cravatta del dirigente. Difficile che (per il momento) sia dentro alla Juventus in cui tutte le caselle-chiave sono occupate con risultati eccellenti: a breve ci sarà comunque un atteso colloquio con il presidente Andrea Agnelli, a cui è legato da fraterna amicizia, e non sono esclusi del tutto rilanci. È probabile, però, che solo dopo aver fatto le ossa da dirigente altrove, Buffon possa rientrare a Torino. Per il momento, infatti, è più calda la sua seconda casa, la Nazionale, che saluterà da capitano a Torino: Buffon dirà sì al c.t. Mancini e giocherà l’ultima il 4 giugno con l’Olanda.
FIGC-FIFA Gigi pensa, soprattutto, se dire sì all’altra interessante offerta azzurra: i vertici federali, ma anche gli ex compagni e l’a.d. Marotta, lo vedrebbero bene come presidente del Club Italia, a far da collegamento con la squadra. I fragili equilibri federali non aiutano la trattativa in essere, ma un nome come il suo unirebbe le varie anime Figc. Senza scordare la stima del presidente Fifa Gianni Infantino: «Vado a prenderlo di persona», disse alla Gazzetta parlando della possibilità di farne un consulente. Infantino non ha ancora fatto il passo, ma qualcosa sta per muoversi. Buffon aspetta e si guarda attorno. Da un lato ci sono i guanti e dall’altro la cravatta: presto deciderà cosa afferrare.