La Gazzetta dello Sport

Settlement, scocca l’ora Sanzioni Uefa in arrivo e quell’idea di bussare alla porta di Fininvest

- Marco Pasotto MILANO

Un mese per avere – e fare – chiarezza su tutto. Da qui a metà giugno, periodo di massima entro il quale Li Yonghong dovrebbe esprimersi sulle tre opzioni di rifinanzia­mento destinate a finirgli sul tavolo, il Milan avrà chiari – nel bene o nel male – tutti i fronti caldi di questa fase particolar­mente delicata. Ma se il debito con Elliott è un faldone nelle mani del presidente, che per il momento potrebbe anche scegliere di non decidere (la scadenza dei 303 milioni più interessi col fondo americano è a metà ottobre), gli altri aspetti saranno chiariti entro fine mese. Domenica, intanto, si saprà se sarà sesto o settimo posto, con tutto ciò che ne consegue se le cose finissero male: preparazio­ne forzata, un agosto con partite ufficiali tutte le settimane, rinuncia alla tournée americana con ricco gettone (vicino ai 4 milioni). Ma, soprattutt­o, entro il 31 maggio arriverà il verdetto sul Financial fair play. Potrebbe essere già a metà della prossima settimana. Da lunedì in avanti, ovvero a campionato concluso come era già filtrato da Nyon per evidenti motivi di opportunit­à, la Uefa quindi comunicher­à al Milan se avrà accettato la richiesta di settlement agreement (dopo aver già rifiutato il voluntary a dicembre) e quali saranno le sanzioni.

ACCORDI Ruota tutto intorno alla loro entità. Il Milan ovviamente auspica che la mano della commission­e non sia eccessivam­ente pesante, una linea di pensiero già espressa più volte dall’a.d. e ribadita l’altra sera anche da Mirabelli: «Fassone mi tranquilli­zza giornalmen­te, sappiamo che alcune cose le possiamo fare. Sappiamo che possiamo investire, ma non sappiamo quanto». La Uefa sta esaminando la posizione del Milan proprio in questi giorni e ovviamente il riserbo è massimo, ma la multa (che è solo una parte delle sanzioni) potrebbe aggirarsi sui 15-20 milioni. Con un’applicazio­ne uguale a quella già avvenuta per Inter e Roma, ovvero circa un terzo della somma da versare subito e la cifra restante sospesa con la «condiziona­le»: il Milan dovrebbe pagarla solo se non rispettass­e gli accordi del settlement. Una multa che, com’era già emerso in autunno, è lecito ritenere il club rossonero abbia intenzione di provare a condivider­e con il «vecchio» Milan. D’altra parte Fassone lo ripete sempre: «Con la Uefa è aperto un procedimen­to frutto del precedente triennio, e non della gestione attuale». Mr. Li potrebbe quindi bussare alla porta di Fininvest e chiedere quantomeno una parte di quel denaro.

SCENARI A spanne, una risposta potrebbe essere grossomodo questa: acquisendo il Milan, avete acquistato il pacchetto completo. Diciamo con pregi e difetti. Ma siamo nel campo delle ipotesi, e comunque in Fininvest non intendono prendere in consideraz­ione alcuno scenario fino a quando non dovesse arrivare una richiesta formale del club rossonero. Ieri intanto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha fatto visita a Fassone a Casa Milan. «Sono milanista da sempre, con questa dirigenza e Rino Gattuso torneremo grandi. Fassone mi ha raccontato tante cose interessan­ti e dato tante speranze», ha detto il governator­e lombardo. I due hanno parlato anche di stadio, l’a.d. ha ribadito l’eventuale interesse per un’area cittadina e non fuori dal Comune di Milano.

LO SCENARIO Mr. Li potrebbe chiedere al vecchio Milan di condivider­e la sanzione Uefa

Il verdetto di Nyon atteso già per la prossima settimana: fra i 15 e i 20 milioni

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Silvio Berlusconi consegna a Li Yonghong una maglia rossonera

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