La Gazzetta dello Sport

Piccolo Principe come un videogame Favola a lieto fine, ma futuro incerto

●Il francese esulta omaggiando Fornite: «Spero di restare». Però con 100 milioni...

- Filippo Maria Ricci CORRISPOND­ENTE DA MADRID @filippomri­cci

Icompagni l’avevano detto: «Griezmann è sereno, concentrat­o, rilassato. E, soprattutt­o, ha una gran voglia di vincere e di dimostrare ancora una volta che è il nostro giocatore più importante». Le parole di Diego Costa e Filipe Luis la settimana scorsa nel Media Day dell’Atletico Madrid. Tutti i giornalist­i concentrat­i sul futuro di Griezmann, molto vicino al Barcellona, i giocatori dell’Atletico pazienti e convinti che, qualunque cosa deciderà Antoine per il suo futuro, prima voleva vincere questo trofeo. E voleva farlo lasciando il segno.

HOMME DU PAYS E questo è successo ieri a Lione. Città a 70 chilometri da Macon dove «Grizi» è nato e cresciuto andando a una scuola che si chiama «Le Petit Prince», uno dei suoi soprannomi attuali. La città della squadra che tifava, e nella quale sognava di giocare. Niente, quelli del Lione non lo videro e il suo mentore lo portò a sud, nei Paesi Baschi, cantera della Real Sociedad. «Quando me ne sono andato da casa a 14 anni non è stato facile, ma sognavo di vincere dei trofei come questo. Ora spero di poter continuare», ha detto ieri il francese. Per tanti motivi quella di ieri sera per Griezmann era una partita speciale.

LA L DI LOSER E il Piccolo Principe l’ha presa molto seriamente. Ha tolto d’impaccio l’Atletico quando non aveva creato nulla e più stava soffrendo punendo con chirurgica precisione il primo errore del Marsiglia. E ha affossato ogni velleità di rimonta marsiglies­e segnando ancora all’alba della ripresa. Il ko. Due gol festeggiat­i con omaggio al videogioco del momento, il Fortnite che Antoine gioca col fratello Theo, e il ballo «Take the L», beccati la elle di loser, il perdente. In mezzo un gesto nobile, l’abbraccio consolator­io a Payet che se ne andava in lacrime infortunat­o. «Noi siamo così: una squadra dura, che sa soffrire e approfitta­re di ogni errore degli avversari», l’analisi spietata di «Grizi». E sul personale: «Io mi sentivo tranquillo, sicuro di me e col sangue ben freddo». Gelido, diremmo.

RICORSI STORICI Griezmann segue le orme di Forlan, due gol nella finale di Europa League vinta dall’Atletico nel 2010, e Falcao, doppietta in quella del 2012: l’uruguaiano e il colombiano lasciarono il club un anno dopo. «Grizi» ha grosse possibilit­à di farlo in poche settimane: la sua clausola di rescission­e è di «soli» 100 milioni di euro, un affarone viste le ultime follie di mercato. Griezmann è arrivato a 29 gol in 48 partite stagionali, 110 in 208 con l’Atletico. «Il prossimo anno sarà qui con noi» ha detto un veterano come Juanfran. Nei prossimi giorni ne sapremo di più. Ora per i colchonero­s è solo il momento di sognare con il Piccolo Principe.

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GETTY Antoine Griezmann, 27 anni

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