L’Europeo è amaro L’Olanda e i rigori fermano l’Italia
●K.o. nella finale in Inghilterra Ma brillano Ricci e Riccardi
Cuori di mamma e papà, prima che giovani calciatori. Mentre gli altoparlanti dello stadio sparano We Are The Champions e gli olandesi festeggiano, i ragazzi della Nazionale Under 17 vanno ad abbracciare i genitori. Per molti di loro, sono stati viaggi avanti e indietro con l’Italia per tre o quattro volte, aerei presi last minute perché l’Europeo si stava facendo sempre più interessante. Poi, però, sono arrivati ancora i rigori, i maledetti rigori, che già cinque anni fa avevano privato l’Italia di un titolo europeo che avrebbe meritato: in Slovacchia fu la Russia, stavolta è l’Olanda, favorita per molti ma che alza la coppa senza aver vinto una partita a eliminazione diretta. E il rammarico più grande è che l’Italia, messa alle corde dal gol di Jurrien Maduro a inizio ripresa, la gara l’aveva capovolta con due gol meravigliosi, che si aggiungono alla galleria in cui aveva appeso il suo quadro anche Vergani contro il Belgio, in semifinale: stavolta è stato il turno di Samuele Ricci, dell’Empoli, e Alessio Riccardi, della Roma, un giocatore di cui – se tutto andrà come sta andando – sentiremo parlare, e molto.
ORGOGLIO Nell’estate senza Mondiale, ci è mancato tanto così per vincere un Europeo: non sarebbe stata né una consolazione né un modo per dimenticare, ma i risultati delle Nazionali giovanili non possono essere casuali. C’è il lavoro di tante persone, c’è programmazione, ci sono giocatori che stanno crescendo: inconsapevolmente responsabili di un movimento da rianimare, hanno vissuto due settimane con il sorriso, che le lacrime per un traguardo sfiorato non possono scalfire. «Il dispiacere è enorme, ed è soprattutto per i ragazzi – dice il tecnico Carmine Nunziata –. Hanno dato tutto, e anche di più, e di più avrebbero meritato. Ma il calcio è questo: accettiamo il risultato, ce ne torniamo in Italia con una grande prestazione, con una squadra forte». Ha ragione, Nunziata: fatta eccezione per i primi 20 minuti, l’Italia ha giocato alla pari e anche meglio dell’Olanda. Ed è un peccato che Edoardo Vergani, capocannoniere del torneo, ieri non ci abbia messo la firma. Anzi, l’attaccante interista e Armini non hanno avuto la giusta lucidità per segnare dal dischetto.
GOL D’AUTORE La partita è cambiata con l’ingresso in campo di Nicolò Fagioli, fantasista della Juventus. Esattamente quello che serviva, fantasia, messa a disposizione di Ricci e Riccardi: il primo ha calciato sotto l’incrocio alla destra di Koorevaar, poi in una frazione di secondo si è visto il talento illuminato del numero 10, che gioca sotto età nella Primavera della Roma e che – chissà – se l’Italia non fosse arrivata in finale, ieri a Reggio Emilia avrebbe debuttato in A. Il destino, però, ha voluto che si rivelasse decisivo anche il cambio di Van Wonderen, con Brobbey che da due passi ha rimesso la partita a posto, prima dei rigori. E delle lacrime. «Pensavamo di avercela fatta, invece i rigori ci hanno castigato, ma rimane il risultato di un gruppo che ci fa ben sperare per il futuro», le parole del d.g. della Federcalcio, Michele Uva. «Stanno venendo fuori i risultati di un grande lavoro – ancora Nunziata –. Non è tutto da buttare: bisogna avere fiducia perché il lavoro e la passione che ci si mette nel settore giovanile ci darà dei risultati. Intanto, abbiamo risvegliato la voglia di tifare Italia». L’ha tifata anche qualche inglese, preparando la voce perché domenica prossima il Rotherham sarà a Wembley per la finale dei playoff contro lo Shrewsbury, per la promozione dalla League One alla Championship, dalla C alla B. Avrà pure sperato che la stagione non si chiuda come l’Europeo per l’Italia.