«Non stupitevi: l’Atalanta starà in Europa per tanti anni» Stromberg
●L’ex bandiera parla della nuova avventura della squadra di Gasp: «Ha già dimostrato di essere competitiva»
Oggi rientrerà da Kiev dove ha commentato la finale di Champions League per la tv svedese. E’ diventata una dolce ossessione, la sua seconda vita da commentatore. Duecento voli e un centinaio di partite l’anno: sempre in viaggio, sempre in movimento come quando giocava. Glenn Stromberg ha un solo rimpianto: in questa stagione non è riuscito a vedere dal vivo la sua amata Atalanta. Ma il pensiero corre sempre dove ha lasciato il cuore e messo su famiglia e quegli 8 anni, dal 1984 al 1992, non li può certo archiviare facilmente. Protagonista di varie coreografie della curva nerazzurra, la dimostrazione che il popolo nerazzurro non l’ha dimenticato, lo svedese Stromberg è rimasto molto legato all’Italia e a Bergamo, dove ancora abita per lunghi periodi, curando la sua ditta di cibi italiani, che piacciono tanto ai suoi connazionali. Pasta, olio, vino. Fa tendenza col suo marchio: scarpe, borse, vestiti. Poi si occupa della scuderia dei cavalli. Bandiera, capitano, anima della squadra che è tornata a stupire in Europa. Lui, che ha giocato 219 partite in 8 campionati con l’Atalanta, che era in campo nella storica semifinale di ritorno col Malines: non ha mai perso di vista la squadra di Gasperini. Che ora riprova l’avventura europea ancora grazie alla conquista del settimo posto (e con la possibilità di passare direttamente ai gironi se il Milan tra un paio di settimane verrà penalizzato dall’Uefa).
L’Atalanta è tornata di nuovo in Europa.
«E allora? Non c’è da meravigliarsi. Anzi, sapete una cosa?».
Prego.
«Quando giro per gli stadi di mezza Europa, molti mi chiedono dell’Atalanta, vogliono sapere cosa è successo, come è arrivata a livelli così alti. Io rispondo che questa squadra resterà stabilmente in Europa per molto tempo e non dovrà lottare per la salvezza».
Come l’ha vista in Europa League?
«Bene: ha vinto nettamente il girone e giocato alla pari contro il Borussia Dortmund. Peccato per come sia finita, ma l’Atalanta ha dimostrato di saperci stare in competizioni di questo genere».
«IL PIÙ FORTE? E’ CRISTANTE. MERITA DI ANDARE IN UNA GRANDE SQUADRA»
Sono andati via uomini importanti, come Spinazzola e Caldara. Non c’è il rischio che la squadra della prossima stagione venga indebolita?
«Ma l’Atalanta resterà comunque competitiva perché ha un gioco ormai consolidato. A proposito, ma che rigore ha tirato Caldara contro il Cagliari?».
Chi è il giocatore più forte di questa Atalanta: Gomez o Ilicic, che sono stati appena dichiarati incedibili dal presidente Percassi?
«Mah, dico Cristante: è diventato un centrocampista moderno, in grado di fare la differenza».
E’ in partenza: lo seguono la Juve e la Roma…
«Merita di andare in una grande squadra, è un talento che l’Atalanta e Gasperini hanno saputo rilanciare. Sembrava perso e invece».
Ipotizzando che il Milan non venga escluso dalle coppe, non sarà un problema cominciare così presto la preparazione per il primo preliminare di Europa League?
«In effetti, non è il massimo. Ma mi sembra che ci sia l’entusiasmo di un anno fa. E il pubblico darà la carica giusta, come ha fatto nella scorsa stagione».