La Gazzetta dello Sport

«Sono emozionato Ho vinto la battaglia più dura della vita»

● Il britannico con gli occhi lucidi: «È un sogno che si realizza. E sarò competitiv­o anche al Tour»

- Claudio Ghisalbert­i INVIATO A CERVINIA

«La battaglia più grande della mia vita è vinta. È un sogno che si realizza». Chris Froome ha gli occhi lucidi quando, una mezz’ora dopo avere tagliato il traguardo di Cervinia, pronuncia queste parole. Per il suo modo di correre, freddo e calcolator­e, lo avevano paragonato a un robot. Lo considerav­ano un automa che agisce solo in base ai numeri. Che reagisce solo agli stimoli di un misuratore di potenza. In Francia lo hanno odiato perché, con Sky, vinceva dominando i Tour. Quattro per la precisione. Qualcuno lungo le strade transalpin­e s’è sentito pure in diritto di sputargli, tirargli in faccia boccali di birra. E di urina. Lui non ha mai reagito. Mai una parola o un atteggiame­nto fuori posto anche quando ha sofferto. Quando si arrabbiava, mandava giù. Tutto per lui e il suo team doveva sempre essere rigidament­e sotto controllo. Bandite le emozioni, quasi come fossero un segnale di debolezza. Fino a ieri.

EMOZIONE Fino a quegli occhi lucidi e a quel mento che vibra. «Sì – confessa – sono un po’ emozionato dopo tre settimane molto dure. Penso sia stata la battaglia più dura della mia carriera. La partenza è stata tutto fuorché ideale. L’unica cosa che non è mai cambiata è stata il supporto della squadra. Tutti mi dicevano che la corsa poteva cambiare in ogni momento. L’abbiamo visto ieri (venerdì, ndr) come in una giornata storta si potevano perdere minuti a manciate. È stata una gara brutale sia per me sia per i miei avversari. In queste ultime tappe eravamo tutti al limite. A dir la verità mi è dispiaciut­o per Simon (Yates, ndr) anche se ovviamente sono felice di avere la maglia rosa. Fino a venerdì aveva corso in modo fantastico. È stato un attaccante incredibil­e. Qui la crisi è toccata a Pinot. Ringrazio il team e i compagni per avermi sempre fatto credere che avrei potuto vincere. Mi hanno tenuto su di morale».

Froome, che effetto fa conquistar­e il Giro dopo Tour e Vuelta?

«Prima di tutto bisogna aspettare che tagli la linea d’arrivo anche a Roma. Fino a quel momento non ho ancora vinto. Ovviamente l’obiettivo della tripletta mi ha dato una motivazion­e fortissima. Per un corridore di corse a tappe non esiste traguardo più grande».

Per definire questo Giro ha usato spesso l’aggettivo «brutale». Pensa che questo sforzo così violento lo pagherà al Tour?

«Non lo so, lo scoprirò solo a luglio. Ma sono ottimista. Perché? Perché sono arrivato al via del Giro non al 100%, non come i miei rivali, e la mia condizione è cresciuta durante la corsa. Questo mi fa pensare che riuscirò a recuperare e poi tornare competitiv­o. Abbiamo visto già nel passato, anche se la cosa è estremamen­te difficile, che è possibile. Vedremo. Per ora è presto per parlarne».

Qual è stato il momento più difficile di questo Giro?

«Non c’è stato un momento particolar­e, ce ne sono stati tanti. Pensate per esempio alla caduta di Gerusalemm­e. Quell’incidente mi ha tolto fiducia e mi ha portato un sacco di dolori».

C’è stato un giorno in cui ha pensato che la maglia rosa era irrimediab­ilmente persa? Che per lei fosse impossibil­e vincere?

«Tanti, ma nella mia testa ho sempre pensato a queste ultime tappe. Sapevo che erano così dure che avrebbero deciso la corsa. Questo mi ha dato la forza di andare avanti».

Ci parla della sua battaglia con Dumoulin?

«Come vi ho già detto, tutta la gara è stata brutale. Ma Tom, lo avete visto anche qui, non ha mai mollato. Ho solo rispetto per lui e per tutti i miei rivali di questo Giro. È stata una corsa durissima e Tom un avversario feroce. Mi ha attaccato anche qui tre o quattro volte e io sono riuscito a stargli a ruota. Ne è venuta fuori un’altra tappa eccitante».

Una sfida che si riproporrà al Tour?

«Mah, io ci voglio essere di sicuro. Se lui ci sarà… lo dovete chiedere a lui».

«TOM NON HA MAI MOLLATO, HO SOLTANTO GRANDE RISPETTO PER LUI»

CHRIS FROOME SU DUMOULIN

«LA MIA IMPRESA RESTERÀ, COME HO GIÀ DETTO HO LA COSCIENZA PULITA»

CHRIS FROOME SULLA RIMONTA DI VENERDÌ

«SONO FELICE PER ME, MA AMMETTO CHE PER SIMON UN PO’ MI SPIACE»

CHRIS FROOME SUL CROLLO DI YATES

Pensa che questo trionfo possa giovare alla sua credibilit­à?

«La mia credibilit­à è una cosa di cui mi sto occupando. Ho la coscienza pulita. Come vi ho già detto, tutte le informazio­ni verranno condivise in modo che ognuno potrà capire il mio punto di vista».

DATI Un giornalist­a straniero gli fa notare che, al termine della tappa dello Jafferau, Velon non ha reso pubblici i suoi dati. Cosa vera soltanto in parte perché in realtà alcuni dati parziali sono stati pubblicati. Che poi questi dati siano parziali e a volte poco significat­ivi, è vero. Ma questo succede sempre e con tutti i corridori. Non solo venerdì con Froome. La maglia rosa su questo punto s’infervora: «Mi sembra molto strano. Velon ha tutti i dati. Ho sulla bici (come tutti gli altri corridori, ndr) un trasmettit­ore che pesa 180 grammi. E l’ho avuto per tutto il Giro. Mi sembra strano.. Se non avessero questi dati sarei un po’ arrabbiato».

PROVOCAZIO­NE Un altro collega lo provoca con un’affermazio­ne imprecisa e provocator­ia alludendo al doping: «Imprese come la sua di ieri (venerdì, ndr) non sono rimaste nei libri di storia del ciclismo». Cosa per altro non vera perché il trionfo di Pantani sul Galibier al Tour ‘98, unico momento in un certo modo paragonabi­le a quello che ha fatto Froome venerdì, è negli annali. E anche l’impresa di Contador a Fuente Dé, Vuelta 2012, è nella bacheca dello spagnolo. «Capisco i parallelis­mi, ma sono sicuro che la mia impresa resterà». Poi è lui stesso a rilanciare, chiedendo la parola: «Tornando all’impresa di Bardonecch­ia vorrei farvi notare una cosa. Ho guadagnato di più in discesa che in salita. Merito della bici e della mia posizione. I watt ora a memoria non li ricordo esattament­e, ma circa 350 medi nelle ultime tre ore. E considerat­e che c’era molta discesa. Non ho problemi a condivider­e questi dati».

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy