Immortale Nadal per l’Undicesima Chi lo fermerà?
La filosofia di Sua Maestà si condensa in una parola: sofferenza. Dieci lettere per dieci successi al Roland Garros: non fa una piega. Da chi sta inseguendo l’Undecima a Parigi, ti aspetteresti che si parlasse di sogni, di ambizioni, di ricordi.
DOLORE E invece Rafa Nadal stupisce una volta di più, e nelle dichiarazioni della vigilia in fondo risiede la sua grandezza, perché fanno comprendere l’approccio che il più forte giocatore di sempre sulla terra ha avuto e ha tuttora verso il suo sport: «In fondo, la competizione è provare a dare sempre il meglio di se stessi. Le sensazioni che ti danno i match di tre o quattro ore, che ti spingono al limite e pensando al prossimo punto, sono qualcosa di meraviglioso. Si soffre, ma al tempo stesso si apprezza il momento che si sta vivendo. Se tu stai soffrendo sai come apprezzarlo, come godere di quegli istanti». In realtà, se il dolore deve essere la cifra dell’avvicinamento a Parigi, occorrerebbe parlare di quello dei rivali del maiorchino, ancora una volta atterrato sullo Slam favorito dopo l’ennesima stagione sontuosa sul rosso, malgrado non giocasse un torneo senza infortuni e conseguenti ritiri da ottobre a Shanghai. Il record sulla terra, 19 vittorie e una sola sconfitta, è lo stesso del 2017, quando poi si impose al Bois de Boulogne senza perdere neppure un set per la seconda volta in carriera. Identico è pure ● Il record di Rafael Nadal al Roland Garros in 13 partecipazioni: le uniche sconfitte con Soderling (2009) e Djokovic (2015) l’unico avversario ad averlo fermato, l’austriaco Thiem e sempre nei quarti: a Roma l’anno scorso e a Madrid quest’anno.
GLI AVVERSARI Corsi e ricorsi, come se la storia potesse mettersi di traverso nei confronti di un fenomeno che in 13 partecipazioni a Parigi ha perso appena due volte sul campo (nel 2016 si ritirò per un problema a un polso). E poi Thiem, considerato da molti il vero sfidante (e che avrebbe una semifinale 2017, quando fu annichilito da Rafa, da vendicare) dovrà passare test severi prima dell’eventuale epilogo, a partire da un probabile secondo turno con Tsitsipas per finire con i quarti contro Alexander Zverev. Appunto: i due avversari apparentemente più temibili del numero uno del mondo (che conserverà solo vincendo il torneo) sono dalla stessa parte. Tra l’altro, se il tedesco arrivasse così lontano sarebbe una novità negli Slam, dove vanta solo gli ottavi all’ultimo Wimbledon, ma
79-2
13
Gli anni trascorsi da quando tra le prime due teste di serie c’era un solo Fab Four (2005: Federer 1 e Roddick 2). Quest’anno tocca a Zverev (2)
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