La Gazzetta dello Sport

Nadal fuori pronostico, Nole può rinascere Donne: Halep e Svitolina sopra le altre

●Per Rafa subito il lucky loser Bolelli. Zverev e Thiem i rivali più pericolosi. Fognini: estro e mina vagante

- Paolo Bertolucci

Così, tanto per lanciare un messaggio inequivoca­bile sulla strada che porta al Roland Garros, Rafa Nadal si è portato a casa altri due Masters 1000 sul rosso, Montecarlo e Roma. Lo spagnolo, come sempre quando si calpesta la terra, è il logico favorito e la lunga distanza lo mette ancor di più al riparo da spiacevoli sorprese. Quando il gioco si fa duro lui sa cosa fare: non mollare di un centimetro, dare tutto, rincorrere ogni palla rimandando­la di là più forte e spettinata di prima. Al primo turno trova Bolelli, lucky loser dopo il forfeit di Dolgopolov.

I RIVALI Nella parte opposta del tabellone Alexander Zverev ha la possibilit­à di confermars­i come il primo degli inseguitor­i e sfatare il tabù che lo ha visto sempre impacciato e timoroso nelle grandi prove.I progressi tecnici del tedesco sono evidenti, il lavoro fisico sta dando i suoi frutti e rimangono solo da limare alcuni black out mentali che ne limitano la continuità di rendimento. Dominic Thiem, tra i migliori interpreti della terra battuta, ha finalizzat­o la preparazio­ne per questo appuntamen­to: ieri intanto si è imposto a Lione. E’ rimasto fedele alle origini tattiche e solo una percentual­e di gratuiti non consona al suo tipo di gioco può precluderg­li un lungo cammino. Il rosso non è il terreno preferito da Marin Cilic, ma la felice trasferta romana ha messo in risalto il discreto bagaglio tecnico e una buona condizione fisica. Momento difficile per Grigor Dimitrov che, al di là delle buone impression­i espresse però solo verbalment­e, appare oppresso dalle aspettativ­e nate nel finale della scorsa stagione. I mezzi non mancano al bulgaro, ma deve liberare la mente e il braccio per ritrovare lo smalto dei giorni migliori.

NOLE Aspetto con ansia di verificare i recenti progressi messi in mostra da Nole Djokovic. La sua versione ansiosa e spenta sembra finita nel cassetto e l’orgoglio ha fatto di nuovo capolino in diverse circostanz­e. Noi ci affidiamo all’estro e al talento di Fabio Fognini, che potrebbe rivelarsi la mina vagante.Gli infortuni non hanno risparmiat­o la Next Gen, ma i presenti cercano prestazion­i vigorose per proseguire a passi spediti verso l’alto.

LE DONNE Gara aperta nel settore femminile anche se la Halep, classica nei movimenti e leggera nella corsa, e la Svitolina, solida nei fondamenta­li da dietro, sembrano un gradino sopra. Dietro alle finaliste di Roma scalpita un nutrito gruppetto di giocatrici che per attitudine, esperienza e mentalità possono dire la loro. Mi riferisco alla potente Muguruza, alla solida Wozniacki, alla tosta Ostapenko e alla sempre competitiv­a Sharapova. Desta molta curiosità il rientro di Serena Williams, ma la lunga sosta e la poca confidenza con la terra difficilme­nte le consentira­nno di volare in alto.

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Novak Djokovic, 31 anni GETTY

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