Milano torna a far la voce grossa Brescia travolta e raggiunta: 1-1
●L’Olimpia parte a razzo (30-13) con 7 triple nel primo quarto e diventa imprendibile Capitan Cinciarini: «Siamo stati aggressivi, intensi e concentrati. Ora cerchiamo il 2-1»
Con una serie infinita di cazzotti Milano si allontana dalle corde e riconquista il centro del ring. L’1-1 arriva in coda a una gara mai nata in cui l’Emporio non dà a Brescia nemmeno il tempo di allacciarsi le scarpe. Però, a conti fatti, la Leonessa lascia il Forum portando a casa ciò che sperava, una vittoria per giocarsi l’impensabile nelle due gare casalinghe a Montichiari. E se questo è l’antipasto, ovvero gli oltre duemila tifosi sbarcati ad Assago, spettacolo nello spettacolo, per Milano da lunedì farà molto caldo: «Sì, andare a vincere là non sarà facile, ma noi abbiamo i mezzi per farlo – attacca capitan Cinciarini –. Dovevamo delle risposte a noi stessi e al pubblico. Siamo entrati in gara-2 con la faccia giusta che non era quella di gara-1. Aggressivi, intensi, concentrati. La reazione d’orgoglio, ma non solo, c’è stata. Il fattore campo non è fondamentale, adesso dobbiamo uscire lunedì dal PalaGeorge col 2-1». Un obbligo se non si vuol tornare sull’orlo del baratro. Perché poi ricostruire certezze e autostima, in gare senza domani, diventa problematico e pericoloso. Stavolta Milano però ci riesce alla grande, travolgendo la Germani con una prova collettiva di straordinario spessore.
COLLETTIVO Difficile trovarne uno che svetta sugli altri: sei uomini in doppia cifra e quasi 60 punti nel primo tempo che eguagliano il record stagionale del club (contro Sassari). «Vi vogliamo così» grida la curva e la banda Pianigiani strappa applausi anche a Danilo Gallinari e Davis Bertans, fratellone di Dairis e pertica degli Spurs. Insomma, una sola squadra in campo. Dal primo secondo. L’EA7 spiattella 20 minuti eccelsi per energia e qualità. Brescia resta nel solco di gara-1 e viene incenerita. Sfidare ancora una volta l’Emporio al tiro da lontano diventa l’anticamera del disastro. Milano infila un 7/11 ferale dall’arco in un primo quarto alla Golden State. Altre cifre danno l’idea del dominio: 9 assist, 5 palle recuperate contro le 6 perse dalla Leonessa; 42-12 il saldo della valutazione per un 30-13 che sa già di sentenza anticipata. Tutti salgono sulla giostra. Micov e Goudelock in avvio, Bertans, Kuzminskas e Cinciarini e i due lunghi. Col pick’n’roll e la circolazione di palla (9 assist) l’Olimpia smonta la zona bresciana tanto indigesta in gara-1. La banda Pianigiani non si smette di martellare perché i playoff sono anche una lotta psicologica in cui distruggere le certezze altrui diventa un valore aggiunto. Anche dietro Milano mette soggezione (è pur sempre la migliore difesa del campionato) e con un 30-18 nel secondo periodo stende Brescia. La tripla di Micov sulla sirena dell’intervallo vale il +29, mentre Brescia esce intontita dal ring dove solo i due pivot, Ortner e Hunt, reggono l’urto, mentre gli eroi di gara-1, Michele Vitali su tutti, vanno al tappeto. L’indice di valutazione dice 82-27 Milano e sono gli esterni della Germani i primi a non tenere il passo.
VARCO Ortner trova sempre il varco giusto, ma pare camminare in un deserto. Sbiaditi e tardivi segnali arrivano anche da Cotton che però non cancellano un primo tempo da incubo. Milano invece non ha passaggi a vuoto, al massimo rallenta: Cinciarini firma il +31 a metà del terzo quarto, Diana getta nella mischia Fall, Traini e Mastellari. È garbage time. Bisogna recuperare le forze. Domani a Montichiari comincia un’altra storia.