Raikkonen, tregua sul «sexgate» per il GP
●Da Montreal la polizia locale conferma: «Indagini in corso, ma non vogliamo interferire con l’evento». Sarà ascoltato?
Da Montreal le autorità assicurano che in questi giorni non ci saranno conseguenze legali per Kimi Raikkonen, dopo la denuncia di una donna per presunte molestie sessuali che sarebbero avvenute nel 2015. Il portavoce della polizia della città del Québec, Jean-Pierre Bramard, conferma che la denuncia c’è stata e che ci sono indagini in corso: «Ma per il momento non ci sono accuse formali nei suoi confronti, nessun mandato di cattura e nessuno vuole veramente interferire con l’evento di questo fine settimana». Insomma, il pilota Ferrari non ha rischiato di finire in manette ieri al suo sbarco all’aeroporto e non c’è alcuna intenzione di deconcentrarlo durante la permanenza in Canada. Al massimo, potrebbe essere ascoltato, ma probabilmente non accadrà. Al dipartimento di polizia non lo dicono, ma preferiscono non dare risalto a una vicenda che è nella fase iniziale d’investigazione. Facile immaginare che cosa succederebbe se gli agenti si presentassero al circuito o all’hotel del pilota anche per un semplice interrogatorio.
VICENDA Un piccolo passo indietro. Il 28 maggio Raikkonen aveva denunciato una donna canadese per tentata estorsione e molestie dopo aver ricevuto via social la richiesta di una cifra a sette zeri per tacere su una presunta violenza sessuale: pare un palpeggiamento del seno durante una festa successiva al GP del Canada del 2015. Il giorno dopo la giovane, Cassandra Talula Dias-Greizis, era passata al contrattacco denunciando a sua volta il ferrarista. La ragazza non ha confermato né negato di aver chiesto denaro a Raikkonen: «È importante se chiedo un milione o due miliardi di dollari? Non c’è prezzo per riparare a ciò che ha fatto». Intanto, alla procura di Montreal, l’addetto alle pubbliche relazioni, Jean Pascal Boucher, dice che non c’è una pratica intestata a Kimi: «Ci sarà quando la autorità avranno concluso le indagini. Poi toccherà al procuratore decidere se procedere a un’incriminazione o al contrario stralciare il caso».