La Gazzetta dello Sport

Favolosa Trento Shields è spaziale Un break di 31-4 annienta Milano

●L’ala guida la rimonta da -11 a +16 in 9’54”. La serie è sul 2-2. Buscaglia: «Shavon non mi stupisce più»

- Massimo Oriani INVIATO A TRENTO

Alzi la mano chi ci credeva. E al PalaTrento si alzarono all’incirca 8000 mani, due a testa, quelle dei tifosi dell’Aquila, abituati a vedere la loro armata, tutt’altro che Brancaleon­e, non cedere di un millimetro anche quando l’evidenza del campo racconta una storia che non può avere il lieto fine. Soprattutt­o se contro hai Milano, la corazzata Olimpia, che però fa acqua da troppe parti. Basta allora una cannonata, ben piazzata, per affondarla.

MICCIA Ad accendere la miccia, Shavon Shields, talento da Eurolega. Il figlio di Will, leggenda del football Nfl, deve aver capito all’intervallo che ci voleva una scossa. Trento aveva virato a -5, un lusso per come aveva giocato, partendo con un’inguardabi­le 4/22 su azione, salvando il salvabile con il successivo 5/7. «Siamo stati solidi per quasi 30’ – sottolinea Pianigiani – .Abbiamo capitalizz­ato poco per come eravamo stati in controllo nel 1° tempo. Se avessimo sprecato meno, invece di trovarci a +11, il vantaggio sarebbe stato più largo». La fatica a scavare un gap superiore nasceva anche dal 2/12 dall’arco, pure con tiri smarcati. «Quel -5 ci ha dato fiducia –

dice Buscaglia – All’intervallo non c’era un feeling negativo. Nella sterilità offensiva del 1° tempo siamo stati sempre lì in difesa e negli ultimi 2-3’ abbiamo giocato molto meglio. Dovevamo ripartire da quello».

TUNNEL E da tanto Shields, solo Shields, con 24 punti nel 2° tempo, 13 con 6/8 nel solo 3° quarto, 31 alla fine con soli 13 tiri presi. Devastante, come il parziale surreale di 31-4 che portava l’Aquila dal 42-53 al 73-57 nell’arco complessiv­o di 9’54”. Come possa una squadra col talento offensivo dell’Olimpia, con giocatori non proprio di primissimo pelo, a non riuscire a mettere delle toppe alla falla, resta un mistero. «È come se non accettassi­mo di aver prodotto tanto e in un amen ritrovarci alla pari – prosegue il tecnico EA7 – Sul +11 abbiamo preso un 5-0 in pochi secondi regalandog­li una rimessa, poi siamo entrati nel tunnel e ci siamo spenti del tutto». Il quintetto dell’arrembaggi­o di coach Buscaglia era di quelli da battaglia, con Hogue e Sutton in panchina con 4 falli, e quindi Forray e Gutierrez affiancati, con Gomes, Silins e Shields a completarl­o. «Ci ha permesso di aprire meglio il campo – aggiunge Buscaglia – Abbiamo attaccato il lato debole, giocato la palla dentro/fuori, senza mai mollare dietro».

FERRO «Shields immarcabil­e? Lo avevamo contenuto nei primi 20’ – dice Pianigiani – Dovevamo difenderlo di squadra, lui è bravo ad aspettare che la partita gli venga incontro. Ma quando va al ferro deve trovare i corpi dei nostri lunghi, invece siamo ancora troppo morbidi». «Non mi stupisce più – spiega Buscaglia – Sono contento che una squadra che ha bisogno di ritmo, nonostante il 1° tempo difficile, sia riuscita a cercarlo. Ma la cosa che mi dà più soddisfazi­one è che quando lo hanno attaccato, ha giocato per gli altri nel momento più importante della partita, questo lo rende ancora più completo». Ora si torna al Forum. «Il 2-2 ci sta un po’ stretto – chiude Pianigiani – ma lo dobbiamo accettare. Certo, ci stava più sicurament­e un 3-1 per noi che non per loro. Ora diventa una miniserie e può succedere di tutto». «Ogni partita abbiamo qualcosina in più, faremo un ulteriore aggiustame­nto – chiude Buscaglia – ma dobbiamo capire che in certi momenti la continuità sulle cose ci appartengo­no non può mancare». Chi non crede a Trento, più che non alzare la mano, farebbe meglio a cambiare idea.

 ?? CIAM ?? Shavon Shields, ala di Trento, 23 anni, attacca Arturas Gudaitis
CIAM Shavon Shields, ala di Trento, 23 anni, attacca Arturas Gudaitis

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