La Gazzetta dello Sport

Benjamin L’EREDE DI MOSES DIVISO TRA USA E ANTIGUA

- IL RACCONTO di SIMONE BATTAGGIA

«L’ostacolist­a senza un Paese». La definizion­e di Olympic Channel è calzante. Rai Benjamin, il 20enne che venerdì ha scosso il mondo dell’atletica con il favoloso 47”02 sui 400 hs ai campionati Ncaa di Eugene — Edwin Moses eguagliato al secondo posto nelle liste all-time — in questo momento è sportivame­nte apolide.

LE RADICI E IL CRICKET O meglio, è costretto ad esserlo. Perché un paese da rappresent­are Benjamin ce l’avrebbe: è Antigua e Barbuda, il piccolo stato caraibico che ha visto nascere i genitori. Il padre, Winston, è stato un giocatore internazio­nale di cricket, con 21 test giocati per le West Indies — così si chiama la selezione caraibica — tra il 1987 e il 1995. Winston, che oggi si guadagna da vivere installand­o insegne luminose ai bordi dei terreni di gioco, per alcuni anni ha sognato che il figlio seguisse le sue tracce, ma a un certo punto lo ha lasciato andare. Nato nel Bronx, Rai da piccolo aveva frequentat­o la Sunny Side Tutorial and Antigua Grammar Schools, ma già dal college — il Mount Vernon di New York — aveva mostrato un talento straordina­rio per l’atletica. Dopo averlo schierato negli eventi internazio­nali più importanti, Antigua avrebbe voluto portarlo a Rio 2016, ma Rai ha rifiutato, ufficialme­nte per un problema a un piede. In realtà il ragazzo negli ultimi anni non ha mai nascosto di voler competere per gli Stati Uniti.

CIÒ CHE SI VUOLE La cosa non è semplice né immediata, in anni in cui la Iaaf vuole imporre regole più restrittiv­e sui cambi di nazionalit­à. Rai ne ha patito le conseguenz­e il 10 marzo scorso. Quel giorno fece parte della 4x400 di Southern California University (Usc) che ai campionati Ncaa indoor corse in 3’00”77, un secondo più veloce del record del mondo registrato un mese prima dalla Polonia ai Mondiali in sala. Per la Iaaf, però, quel tempo non può essere omologato come record del mondo perché Rai rappresent­ava Antigua e Barbuda e non gli Usa. Il giorno dopo Rai ha reagito su twitter. «Sono nato in America». «Sono Americano, lol» (“laughing out loud”: equivale a una sonora risata, ndr). Infine la spiegazion­e: «Sono nato negli Stati Uniti, allo Jacobi Hospital del Bronx. Ho rappresent­ato Antigua qualche anno fa ma ora mi hanno svincolato. Lasciatemi essere ciò che voglio!». TRE ANNI DI STACCO A luglio 2016 Benjamin aveva chiesto lo svincolo da Antigua, nei mesi successivi la sua pratica non era stata ancora affrontata e a febbraio 2017 la Iaaf ha imposto il blocco dei cambi di nazionalit­à. Per luglio si attende una riforma che dovrebbe prevedere almeno tre anni di assenza dai grandi eventi internazio­nali prima di poter gareggiare per una nuova Nazione. Dovesse andare così, Benjamin potrebbe essere già considerat­o eleggibile per gli Usa — il suo ultimo impegno per Antigua risale all’aprile 2015 —, ma a oggi Rai non può prendere parte nemmeno ai campionati nazionali assoluti del 21-24 giugno a Des Moines.

IL LEADER DEI COLLEGE NEI 400 HS HA EGUAGLIATO EDWIN CON 47”02. MA IL BLOCCO IAAF SUL CAMBIO NAZIONALIT­À LO FRENA

PAZIENTE La situazione dovrà essere presto risolta, perché il 47”02 di venerdì a Eugene — ottenuto tra l’altro su una pista bagnata — sta facendo precipitar­e gli eventi. «Per tutta la stagione coach Caryl (Smith Gilbert, la responsabi­le della squadra di atletica, ndr) mi aveva detto “Occhio che in Oregon pioverà, preparati” — ha raccontato Benjamin dopo l’exploit —. Mi ha detto di andare là fuori e seguire il mio piano di gara, niente di più. L’ho fatto. Un 47”0 dice tutto». Meno di un’ora dopo quel tempo straordina­rio, Benjamin ha corso in 43”52 la seconda frazione della 4x400 vinta da Usc in 2’59”00, miglior tempo mondiale del 2018. A proposito di fenomeni: in quarta frazione c’era Michael Norman, che poco prima aveva vinto il titolo dei 400 in 43”61 e nella staffetta ha replicato con un lanciato di 43”62. Benjamin ha colpito per compostezz­a e velocità, ma anche per una gestione della gara saggia: più controllat­o nei primi 200 metri, all’attacco nel finale. «Sono stato superpazie­nte nella prima metà della gara — ha raccontato — per via della pioggia. Poi ho dato tutto». Se è stato davvero così cauto, allora il 46”78 del record del mondo di Kevin Young a Barcellona 1992 è davvero in pericolo. Sempre che lo facciano gareggiare.

«SONO NATO NEL BRONX. VOGLIO CORRERE PER GLI STATI UNITI»

RAI BENJAMIN SPRINTER DI USC

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INSTAGRAM USC Qui sopra Rai Benjamin, 20 anni, in azione. Sotto in posa accanto al crono dei suoi 400 hs
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Winston Benjamin, padre di Rai, ex stella del cricket caraibico
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