La Gazzetta dello Sport

«Dai Milano, gioca come sai Non accettare la corrida»

●Serie sul 2-2, Forum esaurito. Il n.1: «Loro più allenati di noi a un certo tipo di basket»

- Vincenzo Di Schiavi

Forum super esaurito per la madre di tutte le battaglie. Perché questa gara-5 porta in dote il match point. Chi l’acchiappa è a un passo dal sogno, mettendo l’avversario spalle al muro. Il punto di svolta, dunque. Soprattutt­o psicologic­o. Milano ci arriva intruppand­o anche Kaleb Tarczewski, nonostante il taglio alla testa subito in gara-4 dopo uno scontro con Sutton. «È chiaro che dobbiamo adattarci se il metro è questo, altrimenti succede che un nostro giocatore esca dal campo con la testa aperta e il loro con due tiri liberi. Questo non va bene» ammonisce Pianigiani. E siam sempre lì, al gioco aggressivo di Trento, mantra di questa finale.

CONTEGGI Livio Proli, numero uno dell’Olimpia, ribadisce il concetto: «Torniamo a casa per ritrovare la nostra dimensione e il piacere di giocare a basket. Dobbiamo macinare il nostro gioco per 40 minuti e non solo per tre quarti di partita come successo in gara-4, cercando di non farci imprigiona­re dal nervosismo contro avversari grintosi e aggressivi». Una filosofia, quella trentina, che cela tagliole un po’ ovunque: «Noi giochiamo una pallacanes­tro diversa. Se diventa corrida - prosegue Proli Trento è più allenata a quel tipo di gioco e, diciamolo pure, è più forte di noi. Gestire una corrida però diventa difficile per chiunque, anche per gli arbitri. In casa loro il metro arbitrale è diverso e sgorgano partite anomale. Prendiamo, per esempio, i tiri liberi: in gara-3 e 4 contro di noi e in gara-4 di semifinale contro Venezia, Trento ha tirato 91 liberi complessiv­i, Milano e la Reyer invece 29. C’è un differenzi­ale di 20 liberi a partita. Un dato quantomeno inusuale».

ASSAGO Casa dolce casa, dunque. Milano vive il ritorno al Forum come una liberazion­e. E non sempre è stato così. Anche i dodicimila possono diventare un fattore in questa spossante guerra di nervi: «Contiamo sul fattore campo prosegue Proli -. I nostri tifosi, nelle prime partite della serie, sono stati il sesto uomo. Il pallino è nelle nostre mani, possiamo scegliere quale pallacanes­tro giocare: sta a noi avere l’abilità di imboccare la direzione giusta o, maldestram­ente, quella sbagliata. Trento gioca così da due anni, non possiamo farci sorprender­e. Ottimista? No, fiducioso». Anche Simone Pianigiani rilancia. Nonostante il doppio stop in terra trentina, il finale è ancora tutto da scrivere e il ritorno a casa rappresent­a un valore aggiunto: «Peccato per gara-4 - dice il coach dell’Olimpia - perché avevamo giocato la partita anche bene fino a un certo punto, con vantaggi esigui rispetto a quanto prodotto. Il 2-2 ci sta stretto, siamo stati più vicini noi al 3-1 che loro al pareggio, ma ora torniamo a casa, il pubblico ci darà un po’ di energia in più per tornare in vantaggio in quella che ora è una miniserie di tre partite».

HANNO DETTO Proli: «Inusuale il saldo di 20 tiri liberi a loro favore in gara-3 e 4»

Pianigiani: «Il 2-2 ci va stretto, più vicini noi al 3-1 che loro al pareggio»

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 ??  ?? Gara-5 per 12.000 Kaleb Tarczewski, 25 anni, 2° anno a Milano CIAMILLO
Gara-5 per 12.000 Kaleb Tarczewski, 25 anni, 2° anno a Milano CIAMILLO

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