La Gazzetta dello Sport

Covi, Covili, Caiati Ecco i tre azzurri per il gran finale

●Il c.t. Amadori: «Bene anche Giuriato» Ieri hanno ceduto Monaco e Romano

- DIMARO FOLGARIDA mas. mar.

Al Giro d’Italia Under 23 di un anno fa, l’unico successo italiano è stato quello di Francesco Romano. Quest’anno le vittorie sono già due, Edoardo Affini nel prologo e Giovanni Lonardi in volata a Forlì. A queste si aggiungono i podi di Alessandro Covi a Sestola e di Matteo Moschetti e Lonardi allo sprint a Mornico al Serio. I due arrivi in salita a Passo Maniva e Malga di Dimaro hanno però evidenziat­o il divario tra gli italiani e i più forti scalatori al mondo. Ieri il primo italiano è stato il bresciano Aldo Caiati (Zalf Fior), 19 anni, 16° a 54”. Tra i primi venti anche il modenese Luca Covili (Mastromarc­o Sensi Nibali), 21 anni, e il varesino Alessandro Covi (Team Colpack), 19 anni, rispettiva­mente 19° e 20° a 1’04”. Giornata difficile sulla Malga di Dimaro per altri italiani più attesi, come Monaco (38° a 4’21”), Romano (52° a 9’38”) e Sobrero (93° a 17’52”), debilitato nei giorni scorsi. Ritirato Battistell­a (Zalf Fior), anche lui influenzat­o. In classifica, Covi (a 1’05”), Covili (a 1’52”) e Caiati (a 2’04”) restano le nostre speranze per le prossime tappe. APPELLO Ma è così grande il divario in salita con i migliori corridori? «Sappiamo di essere più competitiv­i nelle tappe intermedie, lo abbiamo dimostrato anche in Coppa Nazioni — analizza il c.t. Under 23, Marino Amadori —. Qualcuno tra i nomi più attesi è mancato all’appello per problemi fisici, ma abbiamo comunque avuto belle sorprese in questi giorni come Caiati, o anche Giuriato del Cycling Team Friuli». In vista di un Mondiale duro come quello di Innsbruck, che segnali arrivano? «Da mesi collaboria­mo con le società per presentarc­i all’appuntamen­to con la formazione più competitiv­a. Dobbiamo aiutare i nostri giovani a crescere, per questo li abbiamo già portati ad affrontare esperienze come il Tour of the Alps o la Coppa Nazioni», conclude Amadori, ribadendo l’importanza di una corsa come il Giro U23.

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Il gallese Stephen Williams, 22

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