La Gazzetta dello Sport

È un altro Tiger «Io allo US Open? Vale già un bonus»

●Woods un anno fa era agli arresti. Nel 2008 l'ultimo Major, questo. «Non do niente per scontato»

- Massimo Lopes Pegna CORRISPOND­ENTE A NEW YORK Tiger Woods, 42 anni

Fresco, rilassato, ma sì: felice. Una drastica differenza con la foto segnaletic­a di appena 13 mesi fa, quando fu arrestato per guida in stato di ubriachezz­a dalla polizia della Florida: Tiger Woods aveva la faccia gonfia e profonde borse sotto occhi intontiti. E’ una delle prime cose che gli chiedono alla conferenza stampa dello Us Open che ha vinto tre volte, ma che non gioca dal 2015. Com’è cambiata la sua vita da allora? «È migliorata». Non una parola in più, perché la sua privacy è sempre stata un tabù inviolabil­e. La prova che sia cambiata è il suo volto allegro e il fatto di vederlo qui a Shinnecock, due ore abbondanti da Manhattan, dove ha ancorato il suo yacht. Dice: «Fino a maggio 2017 non riuscivo a camminare. Poi mi hanno dato il permesso di alzare qualche peso e ho ricomincia­to a fare una vita normale. Il golf non era neppure stato preso in consideraz­ione. Finalmente potevo giocare coi miei figli: il mio traguardo più importante. E poi mi hanno autorizzat­o a colpire qualche putt. Ma a ottobre ancora non sapevo se sarei mai tornato su un green». Tiger invece è tornato. Da fine novembre ha partecipat­o a nove tornei, due volte è stato brevemente in lotta per il titolo con due top 5 (2° al Valspar). Ma non vince un Major da dieci anni: lo Us Open del 2008, conquistat­o con il crociato rotto di un ginocchio. Quello è il passato e ora a 42 anni vuole godersi il presente: «Essere qui oggi lo considero un bonus: è una sensazione magnifica che non do per scontata». Ma per i bookmaker di Las Vegas (14-1), qui a Shinnecock, è il quarto favorito per la vittoria.

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AFP

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