La Gazzetta dello Sport

E’ un’estate araba I sauditi tentano lo sgarbo allo zar

●Oltre alla squadra di Pizzi, a caccia della sorpresa con i russi, ci sono Marocco, Tunisia ed Egitto

- Stefano Boldrini INVIATO A MOSCA

É

l’estate del calcio panarabo: dalla rappresent­ativa saudita al Marocco, ferito ieri dalla mancata assegnazio­ne del mondiale 2026, sono ben quattro le squadre in corsa a Russia 2018. La Tunisia e l’Egitto di Salah, forse la più ambiziosa, completano il poker. Manca all’appello l’Algeria, travolta dal caos tecnico – quattro c.t. in due anni -, nonostante la presenza di una star come Mahrez.

L’INCANTESIM­O L’Arabia apre le distanze contro la nazionale di casa, con la quale c’è un solo precedente, in amichevole, datato 1993: vinsero 4-2 i sauditi. La Russia non è un gigante, ma il pronostico è scontato: le parole di Putin, «lottare fino all’ultimo», sono state un colpo di frusta per la squadra di Cherchesov. L’Arabia Saudita, alla quinta avventura iridata, torna al mondiale dopo 12 anni, ma è ancora prigionier­a dell’incantesim­o Al-Owairan, firma il 29 giugno 1994 a Washington del sesto gol più bello della storia del torneo iridato: una cavalcata cominciata dalla sua metà campo, cinque giocatori saltati in dribbling e pallone alle spalle del portiere belga Preud’homme. Da quell’1-0, che consegnò gli ottavi, l’Arabia Saudita non ha più vinto nelle fasi finali: 8 sconfitte – tra i quali lo 0-8 con la Germania nel 2002 - e 2 pari in 10 gare.

IL CAMMINO Il cammino verso la Russia è stato agevole: dominato il gruppo di qualificaz­ione – Emirati, Palestina, Malaysia e Timor Est gli avversari -, i sauditi sono arrivati secondi nel girone decisivo, alle spalle del Giappone. Più complicata la questione panchina. L’olandese Van Marwijk è saltato perché si è rifiutato di soggiornar­e a tempo pieno in Arabia. L’argentino Bauza è durato 5 partite e 2 mesi: dopo 3 k.o., tanti saluti. Sotto allora allo spagnolo Juan Antonio Pizzi, scelta non casuale. Gli unici tre calciatori sui 23 della rosa impegnati all’estero frequentan­o la Liga: AlShehri (Leganes), Al-Dossari (Villarreal), Al-Muwallad (Levante).

PIZZI L’Arabia Saudita proverà a regalare l’ennesima sorpresa della giornata inaugurale, impresa riuscita in passato a Belgio (1982), Camerun (1990) e Senegal (2002). Ieri, nell’allenament­o di rifinitura, il più tartassato dalle telecamere è stato l’attaccante Al-Sahlawi, mentre il difensore Hawsawi ha approfitta­to di un momento di break per scattare qualche foto al gigantesco stadio Luzhniki. Pizzi in conferenza stampa è sembrato su di giri: «Non capita tutti i giorni ad un allenatore di poter partecipar­e ad un mondiale. Per tutti noi, questo torneo è eccitante e daremo il massimo per rendere felice il popolo saudita. Vogliamo giocarcela, il mio calcio cerca sempre il risultato. La pressione? E’ un problema comune. Io dico: siamo qui e godiamocel­a».

LA VIGILIA

Gli unici tre sauditi impegnati all’estero hanno giocato in Spagna

Da sfavoriti, hanno vinto la prima Belgio (‘82), Camerun (‘90) e Senegal (‘02)

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Il c.t. dell’Arabia Saudita Juan Antonio Pizzi, 50, coi suoi uominiGETT­Y

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