Fair play: Roma ok Limiti all’Inter su lista Champions e mercato in parità
●I nerazzurri sotto settlement anche per la prossima stagione, ai giallorossi serve una cessione Il Psg deve vendere e rientrare di 60 milioni entro fine mese
La Roma è a posto. L’Inter ancora no, c’è un altro anno di patteggiamento. E il Psg non è stato sanzionato. Ma sarebbe meglio dire non ancora. Presto per pensare che l’abbia fatta franca di nuovo: le regole del fair play sono cambiate, per recuperare la situazione piuttosto difficile in cui si trova il club franco-qatariota ha tempo fino al 30 giugno, cioè sedici giorni. Altrimenti saranno guai seri (e immediati). Sarà stangata. Tra Parigi e Doha sono furiosi. Adesso manca soltanto il Milan: sentenza attesa per il 19 giugno e attenzione perché il nuovo finanziamento difficilmente basterà.
ROMA OK Chi può davvero sorridere, perché si è chiuso un ciclo, è la Roma. Da ieri è fuori dal «settlement» assieme a Krasnodar, Lokomotiv Mosca, Monaco e Zenit: non c’è più nessuna limitazione. Il club giallorosso ha i conti a posto anche se, diversamente dalle altre quattro promosse, dovrà fare ancora un piccolo sforzo per far quadrare i conti: serve una cessione. Quella di Alisson garantirebbe tranquillità ben oltre la prossima stagione, in ogni caso la Roma ora non ha più vincoli.
INTER, UN ALTRO ANNO Per l’Inter il discorso è diverso. Come Fenerbahçe e Trabzonspor, i nerazzurri – ma si sapeva – non possono ancora abbandonare il regime di patteggiamento previsto in quattro anni: ne sono stati «scontati» tre. Gli obiettivi del 2017-18 sono stati «parzialmente» raggiunti. E quindi nella prossima stagione – per l’Inter quella del ritorno in Champions – proseguiranno le limitazioni sportive e finanziarie. Tradotto: l’Inter non potrà inserire più di 22 giocatori nella Lista A e dovrà fare attenzione ai movimenti di mercato. La bilancia dei pagamenti tra entrate e uscite dovrà essere alla pari: si terrà conto di acquisti e vendite degli ultimi due anni. Se vuole comprare qualcuno in questo mercato, insomma, la società di Zhang dovrà o fare dei cambi nella Lista Champions (ad esempio: se acquisti e inserisci un giocatore da 30 milioni, ne devi escludere uno che vale 30 oppure due da 15) o vendere.
PSG A RISCHIO Molto più complessa è la situazione del Paris Saint Germain. I tempi della decisione sono stati lunghi e in commissione non è stato facile raggiungere un accordo. Al momento il Psg non ha avuto sanzioni. Il motivo? Si tiene conto del triennio 2015-17: i primi due anni, inseriti in un precedente settlement, non vengono considerati, quindi vale solo l’ultimo che è in linea con il deficit ammesso (sui 25 milioni, comunque sotto i 30). Inoltre Mbappé è stato iscritto regolarmente come acquisto e non come prestito. Però subentrano ora due fattori che aggravano la situazione. Il primo è la drastica riduzione del valore delle sponsorizzazioni, giudicate non rispondenti al mercato, in particolare quella dell’ente del turismo del Qatar, il che fa mancare il terreno sotto i piedi al Psg. Il secondo sono le nuove regole sul fair play che hanno cambiato gli scenari: se un club sgarra, dal 1° giugno può essere punito subito e non tra un anno. La conseguenza è che, pur non sanzionato oggi, il Psg ha 16 giorni per salvarsi: entro la chiusura del bilancio, il 30 giugno. Perché dal 1° luglio comincerà il nuovo anno e si ritroverà il passivo dei 220 milioni di Neymar, dei 180 di Mbappé (ammortizzati naturalmente negli anni) più i loro stipendi lordi. Il che dovrebbe portare il deficit oltre i 90 milioni. Risultato: se il Psg non rientra di 60 milioni entro giugno, vendendo giocatori oppure strappando un aumento dei contratti dagli sponsor «veri», si aprirà un’indagine che porterà, con tutta probabilità, alla camera giudicante. Tempi? Tra agosto e settembre. Le sanzioni sono applicate subito, nella Champions 2018-19: magari tagliando la rosa, impedendo di schierare alcuni giocatori, addirittura rischiando la penalizzazione di punti.
E BUFFON? Di tutte le spese esagerate del Psg, sicuramente quella eventuale per Gigi Buffon è la meno… esagerata. Il portierone ex Juve costa solo l’ingaggio e stava aspettando la decisione della commissione fair play per definire il trasferimento. Nella situazione attuale dei parigini, però, ogni movimento può creare problemi. E quindi anche l’arrivo di Buffon obbligherà a vendere: da Cavani a Pastore, da Draxler a Di Maria, la lista di chi piace è lunga. Conoscendo la situazione al limite del Psg le offerte, c’è da scommetterci, saranno al ribasso.