La Gazzetta dello Sport

«Pronto a Le Mans con ore di filmati davanti alla tv»

● Il pugliese al via della 24 Ore sulla Ferrari 488 «Mi ispiro a Capello. Punto al podio, ma se poi...»

- Luigi Perna

Pensate a un bambino nel paese dei balocchi e capirete come si sente Antonio Giovinazzi alla vigilia della sua prima 24 Ore di Le Mans. La corsa che ha ispirato perfino un film di Steve McQueen è una «signora» quasi centenaria dal fascino unico. Figurarsi per un giovane che debutta con la Ferrari, la nazionale italiana dei motori, e che negli anni scorsi non si è perso un’edizione, incollato davanti alla tv. «Quest’anno avevo deciso di andarci da turista e spettatore. Invece eccomi a correrla — racconta il pugliese, terzo pilota della rossa in Formula 1 —. La prima cosa che mi ha colpito è stata il pubblico di veri appassiona­ti. Gente sulle tribune già da martedì. Ho passato un’ora e mezza al box a firmare autografi e c’è perfino qualcuno che mi ha portato foto e cartoline di quando correvo in kart o in Formula Abarth».

Emozionato?

«Non vedo l’ora di partecipar­e alla parata di venerdì (domani; n.d.r.), uno spettacolo che ho sempre guardato da casa. E poi di correre. Ho già disputato una 6 Ore del Mondiale Endurance e mi è sembrata davvero lunga. Questa sarà una gara distruttiv­a».

Come si è preparato?

«Tanto allenament­o aerobico con la bici, mio secondo sport preferito, e poi ho perso un po’ di peso. In auto le temperatur­e sono caldissime, al contrario della monoposto, e c’è da adattarsi a una guida diversa in frenata e nella velocità di percorrenz­a in curva. Ma avere due compagni esperti come Toni Vilander e “Pipo” Derani mi sarà d’aiuto».

Teme qualcosa?

«Le due incognite sono il traffico e la notte. Correndo in GTE Pro, ci saranno almeno una trentina di macchine più veloci (LMP1 e LMP2; n.d.r.) da tenere d’occhio negli specchiett­i, e confesso che nel primo test di inizio giugno è stato un casino — ride —. Di notte, poi, dovrò abituarmi alle luci delle altre vetture che abbagliano e ai punti di riferiment­o che si vedono più tardi rispetto al giorno. Non sarà facile mantenere il ritmo e fare tempi all’altezza».

L’allenament­o al simulatore di Maranello è stato utile?

«E’ servito a imparare i punti chiave del circuito (il tracciato della Sarthe è lungo 13,6 km; n.d.r.). Quindi un lavoro diverso rispetto a quello dei fine settimana dei GP di F.1, quando si lavora sull’assetto della vettura in tempo reale rispetto alla pista. Ma la guida di notte non si può allenare al simulatore. Servirà grande concentraz­ione».

Un segreto?

«Nelle ultime tre settimane ho guardato e riguardato le immagini di filmati “on board” delle passate edizioni di Le Mans almeno due volte al giorno. Per la verità è una mia abitudine: lo faccio anche prima di affrontare un test o una sessione di prove libere con la F.1».

CHE SORPRESA «Il pubblico è di veri appassiona­ti. Sono rimasto a firmare autografi anche sulle foto di quando correvo con i kart»

Che cosa si aspetta da questa prima volta?

«Voglio che sia un’esperienza indimentic­abile. E lo sarà certamente. La 488 GTE è una vera macchina da corsa, bella da guidare. Io ho sempre sognato di partecipar­e alla 24 Ore e sono venuto per fare bene. Salire sul podio sarebbe bellissimo, vincere un sogno. Nei test, Porsche 911 RSR e Ford GT sono apparse fortissime. E mi aspetto anche la Aston Martin molto competitiv­a. Ma vediamo come si metteranno le cose in gara. Non bisogna porsi limiti».

A quale pilota si ispirerà?

«Ho sempre seguito questa gara facendo il tifo per gli italiani, a cominciare da Emanuele Pirro. Ma Dindo Capello (tre trionfi; n.d.r.) era il pilota che mi piaceva di più. Ora tocca a me». Sono passati quattro anni dall’ultimo trionfo della rossa, con Gimmi Bruni, Giancarlo Fisichella e Toni Vilander sulla 458 GTE della AF Corse (2014). C’è da rinfrescar­e il palmarès.

 ??  ?? Antonio Giovinazzi, 24 anni, di Martina Franca: viceiridat­o GP2 nel 2016 e terzo pilota Ferrari dal 2017
Antonio Giovinazzi, 24 anni, di Martina Franca: viceiridat­o GP2 nel 2016 e terzo pilota Ferrari dal 2017

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