La Gazzetta dello Sport

10 MOTIVI PER NON PERDERCI UN MONDIALE SENZA ITALIA

●Oggi comincia la più grande festa del calcio. E il fatto che noi stavolta non ci siamo non è una buona ragione per snobbarla. Un Mondiale, anche senza gli azzurri, ci riguarda e conserva il suo fascino. Ecco perché

- Luigi Garlando

«Mi basta sapere che la luna è lì anche se non la guardo», spiegava Albert Einstein. Ma il Mondiale è una cometa che passa ogni 4 anni. Guardatelo! Godetevelo! Non basta sapere che c’è. E non importa se al nostro posto giocherann­o gli svedesi che hanno la maglia gialla come la luna. Oggi parte la più affascinan­te festa del calcio. Che ci riguarda, anche se non ci sarà l’Italia in gioco. Ci sono almeno dieci buone ragioni per non perderselo. Non fate gli Einstein...

BELLEZZA

Ricordate la rovesciata di Ronaldo allo Stadium? Un attimo prima i tifosi juventini lo insultavan­o lividi, un attimo dopo applaudiva­no incantati. Miracolo e catarsi della bellezza. I giocatori più forti del mondo sono in Russia. CR7Messi vale l’ultimo Federer-Nadal a Wimbledon. I tiranni degli ultimi 10 Palloni d’Oro tra quattro anni non saranno più gli stessi. E poi Neymar, i francesini rampanti, Iniesta, un mago all’ultimo show... La Russia si riempirà di opere d’arte e di bellezza. Godiamocel­a incantati, liberi dall’ansia del tifo. La bellezza ci rende più belli.

ITALIANS

E poi non è vero che non siamo rappresent­ati. Tanti degli eroi delle nostre squadre e delle nostre domeniche sono in Russia: da Higuain a Mertens, da Miranda a Biglia, da Alisson a Milinkovic. Ogni campanile è legittimat­o a tifare per un suo giocatore e augurarsi che il Mondiale faccia bene alla parrocchia. Perché se André Silva rifiorisce al fianco di CR7, il Milan vince il Mondiale; e se il rigenerato Pjaça torna in linea con le sue promesse, la Juve acquista un crack. Applausi a chi tiferà anche per i nostri arbitri e i nostri Var.

MERCATO

Divertente anche seguire il torneo con occhi da Raiola: «Io questo me lo compro». Indovinare cioè tra protagonis­ti e comparse, quelli che potrebbero rafforzare la nostra squadra. L’Avellino nell’82 s’innamorò di Barbadillo, per dire. Il colombiano Falcao, che in Italia ha estimatori, è ancora all’altezza del suo passato? Vediamo. Hic Russia, hic segna.

COLPO DI FULMINE

Ma non aggrappate­vi troppo al campanile, tenete il cuore libero per nuove passioni. Non c’è Mondiale che non abbia fatto innamorare di un campione o di una squadra rivelazion­e. Noi abbiamo adottato l’Islanda, ma potrebbero stregare anche Egitto e Senegal. Ricordate Italia ‘90? Toto Schillaci, certo. Ma anche quel bosco di capelli biondi coi baffetti neri che navigava deliziosam­ente con la palla al piede: il colombiano Carlos Alberto Valderrama. Da Gabriel Jesus, a Mbappé a Timo Werner, la Russia è piena di stelline sulla soglia della consacrazi­one. L’ultima volta che l’Italia non c’era, nel ‘58, il mondo spalancò gli occhi e il cuore per un 17enne di nome Pelé. Tenetevi pronti...

METEORE

Vanno bene anche gli amori da bagnasciug­a. Quelli che ballano una sola estate. Ri-

I big della Serie A e le grandi novità che poi ritroverem­o sul mercato

Non c’è una netta favorita: sarà una corsa all’insegna dell’equilibrio

cordate il russo

Oleg Salenko, capocannon­iere a

Usa ‘94? Cinque gol in un’unica partita. Poi si smarrì nell’universo come una

sojuz. E il mitico Saeed Al-Owairan (Arabia Saudita)? Nello stesso Mondiale partì dalla sua metà campo, dribblò mezzo Belgio e calciò in rete il gol classifica­to dalla Fifa come il 6° più bello del secolo. Naturalmen­te AlOwairan diventò immediatam­ente il Maradona del Golfo e tornò in patria da eroe: gloria, ricchezze, contratti pubblicita­ri con Coca Cola, Ford e Toyota. Solo che esagerò nell’imitazione di Maradona. Lo beccarono in una discoteca del Cairo con un paio di signorine russe e lo schiaffaro­no in galera. Preparatev­i a scoprire e ad applaudire meteore del genere.

EQUILIBRIO

E poi c’è il divertimen­to di una competizio­ne aperta come un ombrello. I bookmaker lo certifican­o. È vero che tutti dicono Brasile, compresa la cabala (unico trionfo in Europa 60 anni fa in Svezia quando l’Italia non c’era); è vero che con una nuova difesa e con nuovi mediani da fatica ha trovato un equilibrio tattico che prima non aveva, ma si può considerar­e superfavor­ita una Nazionale che solo 4 ann fa ne prese 7 dalla Germania? I tedeschi, campioni in carica, restano i migliori animali da torneo. L’Argentina avrà anche i piedi d’argilla, ma là davanti è gigantesca. La Spagna ha bruciato energie nel pasticciac­cio del c.t., ma resta la regina del palleggio e ha l’esperienza del potere. La Francia, al contrario, può pagare la volubilità dei suoi ragazzini, ma anche sfruttarne gloriosame­nte l’entusiasmo per fare la rivoluzion­e russa. Tra le outsider il Portogallo, intrigante miscela di giovani e vecchi; il Belgio che zampilla talento; la Croazia, affidabile come il cielo di marzo ma benedetta dalla grazia; l’Inghilterr­a che ha una fame atavica di gioie mondiali; la Colombia dell’allegria... Vedrete che la corsa per la conquista del mondo non vi annoierà. Non si vedono dittatori.

TATTICA

Se amate le lavagne e le iperboli di Lele Adani, non potete perdervi Russia 2018. Perché il Mondiale è un G32 che detta le linee del calcio che verrà. Veniamo da un Europeo che ha premiato organizzaz­ione e realismo tattico più che coraggio e tecnica: il Portogallo campione, ma anche sorprese come Islanda e Galles. Simeone ha portato il Cholismo al potere in Europa League. La Juve ha sconfitto il Napoli che ha giocato meglio. Se il Brasile riuscirà a dimostrare la sostenibil­ità del suo luna park offensivo e se la tecnica conquister­à il mondo, forse la svolta predicata in Italia da tecnici come Sarri, Di Francesco, Gasperini, Giampaolo, De Zerbi... prenderà forza e la forbice tra il nostro calcio speculativ­o e quello coraggioso al potere nei più nobili campionati d’Europa forse si restringer­à.

MODA

Ma un Mondiale non detta solo la linea tattica, suggerisce anche il look. L’inguardabi­le Nagatomo biondo e il rasato CR7 si sono già portati avanti con il lavoro. Non perdete d’occhio la testa di Pogba, fantasiosa tela d’avanguardi­a. Faranno fortuna i dreadlock del panamense Roman Torres, eroe della storica qualificaz­ione. Griezmann detterà una nuova esultanza da gol? La maglia della Nigeria, andata a ruba, ha già vinto il Mondiale. Ne spunterann­o altre in rimonta. Approfitta­ndo della vetrina esclusiva, le aziende rovesceran­no sul prato scarpe di tutti i colorii. Il rischio di trascurare il Mondiale è quello di farsi superare dal tempo.

TIFOSI

Vale anche per gli spalti. Il Mondiale dell’86 brevettò la ola, quello dolcissimo del 2006 l’indimentic­abile po-po-po-popo-po... L’esultanza di massa degli islandesi è già una garanzia. Mancherann­o le parrucche arancioni degli olandesi, non il solito, godibile, carnevale della

torçida brasiliana. La Russia, che è una nazione-continente, sconfinata anche nelle sua tradizioni, potrebbe sorprender­e felicement­e. Vale la pena di seguire le partite del Mondiale, anche quando la palla termina fuori, Senza contare che nessuna graduatori­a relativa alle donne meno affascinan­ti del mondo ha mai preso in consideraz­ione le russe.

ESTATE CALDA

Infine considerat­e quest’aspetto: l’ultima estate mondiale è caduta quattro anni fa, nel 2014, la prossima cadrà nel 2026, perché nel 2022 il mondo si darà battaglia in Qatar tra novembre e dicembre. Significa che in 12 anni l’unica estate a base di calcio mondiale è questa. Ce la vogliamo perdere solo perché non c’è l’Italia ? Non potremo fare caroselli in piazza, non ascolterem­o le esplosioni di gioia dai palazzi vicini, non esporremo l’azzurro o il tricolore ai balconi, ma ha ancora senso organizzar­e gruppi di visione, resta un piacere radunare gli amici in casa per una cena mondiale: osservare, scegliere una squadra, tifare comunque. Ha ragione Buffon quando dice che negare ai bambini la festa dell’Italia al Mondiale è un mezzo delitto, ma i bambini e i ragazzi, finita la scuola, possono farsi comunque una scorpaccia­ta di calcio che sa di vacanza. Tre-quattro partite in un giorno, una dietro l’altra, che è come affacciars­i col cucchiaino su un barattolo di Nutella e arrivare in fondo. Si comincia oggi alle 17, l’ora della merenda: Russia-Arabia Saudita, le squadre di Salenko e AlOwairan, meteore del ‘94. Buon Mondiale a tutti.

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Cristiano-Leo, è la vostra ultima chance A T A T T I C A
Allenatori, prendete appunti: qui nascono le tendenze E D E L L ’ E
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C’è sempre una novità che ci fa battere il cuore Cristiano-Leo, è la vostra ultima chance A T A T T I C A Allenatori, prendete appunti: qui nascono le tendenze E D E L L ’ E O R S T E L A B E L L E Z Z A
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Da sinistra Cristiano Ronaldo, 33 anni, Neymar, 26, e Lionel Messi, 30 AFP-EPA

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