Da Allegri avanti tutta per Golovin Domani sbarca Emre Can
●Firmato il rinnovo triennale dei collaboratori più stretti di Marotta: adesso si lavora per l’ottavo scudetto e il sogno Champions League
Squadra che vince non si cambia, perché l’obiettivo della Juventus resta quello di trionfare ancora. Manca ancora l’ufficialità, ma non la firma: tra i talenti della Signora ci sono anche gli artefici dei successi di questi anni, ovvero lo staff tecnico-dirigenziale della Signora, che continuerà il suo lavoro per altri tre anni. Il rinnovo verrà annunciato nei prossimi giorni, a ridosso della scadenza (30 giugno), ma non c’è alcun dubbio sulla permanenza in bianconero del management dell’area sportiva.
FINO AL 2021 La squadra è composta da Fabio Paratici, direttore sportivo, Maurizio Lombardo, segretario generale, Matteo Fabris, team manager della prima squadra, Federico Cherubini, vice direttore sportivo, Stefano Braghin, responsabile del settore giovanile e delle JWomen, e Gianluca Pessotto team manager della Primavera. Allenatore, Beppe Marotta, amministratore delegato (che ha anche la carica di direttore generale a tempo indeterminato), l’uomo che con l’aiuto dei suoi fedelissimi ha costruito la Juventus cannibale dell’ultimo settennato. Eppure non sono state tutte rose e fiori: Marotta e Paratici arrivarono insieme dalla Samp nel 2010, per volontà del neo presidente Andrea Agnelli, e chiusero la prima stagione con un modesto settimo posto, tra i mugugni dei tifosi. Eppure da lì è cominciato tutto, dopo l’anno buio con Delneri in panchina è partita la dolce tirannia bianconera.
CHE PROGRAMMAZIONE Dietro ai risultati sportivi di un club ci sono sempre programmazione, strategia e passione. Agnelli ha scelto le persone giuste e non intende lasciarsele scappare. I fantastici 6 (7 con Marotta) resteranno legati alla Juventus fino al 2021 con l’obiettivo di migliorare ancora. Marotta è la figura dominante, lui e Paratici in questi anni hanno smontato e rimontato la squadra come se avessero per le mani un Lego, ottenendo però sempre gli stessi risultati. Dalla scelta degli allenatori (prima Conte, artefice del primo tris tricolore, poi Allegri, che ha completato l’opera del suo predecessore conquistando altri 4 titoli italiani) a quella dei giocatori, tutto è stato opera della coppia a strisce bianconere. Dietro però c’è un incredibile lavoro di scouting, una rete di osservatori che lavora senza sosta per scegliere sempre i migliori, a tutti i livelli. Un grandissimo lavoro d’equipe.
PARAMETRI ZERO E COLPI
Il campo centrale è stato, naturalmente, il mercato: dai parametri zero fino all’acquisto più costoso (Higuain), anno dopo anno lo staff ha lavorato per rendere sempre più solida la Signora. Lungimirante fu Marotta a far firmare Pirlo da svincolato, quando era appena stato scaricato dal Milan. A costo zero sono arrivati pure Pogba, Khedira, Dani Alves, Llorente, e
Coman, giusto per citarne alcuni, per chiudere con Emre Can, atteso a Torino nei prossimi giorni. Barzagli costò appena 300 mila euro, Vidal fu una felice intuizione di Paratici: lo scovò in una gara di Europa League, Leverkusen-Villarreal, mentre seguiva Giuseppe Rossi. Lo portò a Torino e dopo quattro stagioni la sua cessione è diventata una mega plusvalenza per la Juventus (31,7 milioni di euro). Giocare d’anticipo ormai è una missione per lo staff di Marotta: negli anni hanno sfilato nella vecchia sede di corso Galileo Ferraris (da un anno gli uffici del club sono stati trasferiti alla Continassa, dove da luglio si sposterà anche la squadra) tanti campioni, da Tevez a Higuain, da Dybala a Morata. Ci sono stati anche dei flop (Krasic, Martinez, Elia), presto seppelliti dai tanti top. Adesso l’obiettivo è costruire la Juventus 9.0, che punta all’ottavo scudetto e custodisce sempre lo stesso sogno: la Champions League.