Momo entra ed esce La sua miglior stagione finisce in modo triste
●L’attaccante del Liverpool si consola con il gol della bandiera su rigore, arrivato troppo tardi per rimediare
Cercava tutto in una notte e non ha avuto niente. Voleva fermare il tempo, allungarlo, ma il tempo si è rivelato quello che è: rigido a volte. E traditore. Momo Salah è entrato nel Mondiale e si è trovato fuori, con un popolo che lo adora e che anche questa volta era appeso ai suoi piedi. C’erano persino dei coraggiosi vestiti da faraoni, copricapo in testa, tunica bianca e petto quasi nudo, a battere i denti sotto la pioggia, una pioggia tremenda che veniva giù a secchiate. Ma loro, niente. Si facevano i selfie, si facevano fotografare dagli altri tifosi, speranzosi di potersi scaldare nello stadio con qualche gol di Momo. E invece Momo ha persino avuto la palla del pareggio e si è come impiantato in area, confuso. Lì si è scatenata la Russia, lì è finito il suo Mondiale. Ha segnato il gol della bandiera su rigore, ma era troppo tardi. Ancora una volta è stata una questione di attimo che fugge.
ORO ADDIO E con l’attimo è fuggita la possibilità di restare dentro il torneo ed è svanita la nomination al Pallone d’oro. Logico, con la splendida annata che ha fatto a Liverpool voti ne prenderà e il suo nome girerà ancora, ma la possibilità di
riportare il trofeo internazionale più bello in una bacheca africana è scappata nella notte bianca di San Pietroburgo. «Momo è un giocatore chiave, fantastico, ma questo è un gioco di squadra», aveva ammonito alla vigilia un po’ ovviamente Hector Cuper, mentre il collega Cherchesov si dilungava nei giusti complimenti. «Un giocatore come lui merita questi tornei, spero di vedere Salah in campo perché è uno di quelli che fanno divertire il pubblico». Probabilmente il pubblico si è soprattutto divertito per i gol dei suoi, mentre Salah appena entrato usciva in punta di piedi dal Mondiale.
EVANESCENTE
Si è visto subito che Salah non era proprio Salah. Alcuni guizzi hanno messo in difficoltà i russi, una girata è passata poco lontana dal palo. Momo correva a destra, a sinistra, in mezzo, eppure non produceva
il solito incanto, e quando i russi se ne sono accorti hanno capito che era anche inutile fare esercizio di rudezza. Adesso magari si parlerà ancora a lungo in Egitto di quello che sarebbe potuto essere e non è stato, del fallo di Sergio Ramos, del tempo che è mancato a Momo per replicare se stesso in chiave mondiale. Meglio chiudere una porta ed aprirne un’altra. All’idolo di Liverpool resta una finale Champions per quanto avvelenata, restano 48 gol segnati in una stagione che sembrava infinita e che poi è finita così, sotto la pioggia, con i tifosi vestiti da faraoni infreddoliti a capo chino. Ma Salah può consolarsi: ha appena compiuto 26 anni, se prende esempio dal suo compagno portiere El Hadary (45) ci può riprovare almeno un paio di volte.