Proli, Pianigiani e l’Olimpia 2.0 «CONTINUITÀ PER CRESCERE OTTO CONFERME NEDOVIC, BURNS E NON E’ FINITA...»
PRESIDENTE E COACH: «BROOKS INTERESSA A NOI E ALLA NAZIONALE. JAMES? SIAMO IN ALTISSIMO MARE BERTANS RESTA, PASCOLO E ABASS SONO IN USCITA GOUDELOCK? NON PUÒ RESTARE COL RUOLO DI QUEST’ANNO»
Cinque giorni dopo il 28° scudetto, è già tempo di pensare alla prossima stagione. Funziona così, non puoi rilassarti un attimo. E lo noti dagli sguardi e dalle parole di Livio Proli e Simone Pianigiani, presidente e coach di Milano, ieri in Gazzetta a parlare e raccontare le nuove strategie, a partire dalla squadra che dovrà confermare il titolo vinto e provare ad alzare l’asticella in Eurolega.
SCUDETTO
Mentre i due parlano, scorrono in tv le immagini del trionfo di venerdì a Trento in gara-6. Proli è quasi emozionato. «È sempre bello guardarle. Abbiamo lavorato con 14-15 giocatori che si sono applicati con una voglia, una passione e una serietà che non avevo mai visto in 10 anni di Olimpia. Guardate Theodore e M’Baye: nei playoff non hanno giocato un solo secondo, ma erano sempre i primi a incitare i compagni. Sono tutti ingredienti che sono convinto possano produrre risultati in futuro».
GOUDELOCK
L’mvp delle finali è ormai in uscita. Ieri un post del giocatore su Instagram ha lasciato intendere che siamo ai saluti. Il presidente lascia aperta una (teorica) porticina. «Per diventare competitivi in Eurolega dobbiamo valutare se certi incastri possono andare. Oggi Goudelock parte per gli Usa, cercheremo di capire se può restare, ma non nel ruolo di quest’anno. Lui è affezionato a Milano, ha sposato la cultura della società, ma vorrebbe giocare 30’ a gara. Non è una partita chiusa, però insomma...».
MERCATO
La parola chiave è continuità. «Rimarranno 8-9 elementi: un segnale di continuità necessario per la nostra crescita – dice Pianigiani –. Bisogna mantenere un vissuto e mettere linfa nuova che ci possa dare impulso lì dove serve. Abbiamo le idee chiare, il mercato non è certo chiuso, ci sono trattative da definire. Dobbiamo ragionare bene perché sarà un’altra stagione stressante da 80 partite, sono tantissime ma forse non si percepisce ancora. In America le squadre più forti prendono 30 punti e non partono i processi come da noi». Degli italiani, rientrerà Fontecchio dal prestito di Cremona. «Abass e Pascolo sono in scadenza e andranno via – spiega Proli –, vogliono cercare una soluzione dove poter giocare di più. Resteranno Cinciarini, Cusin e poi abbiamo aggiunto Della Valle». Italiani sono anche Brooks («Lo seguiamo da due anni e poi pare che interessi anche alla Nazionale...»), Burns («Chi? Ah, già... Ha preso casa a City Life») mentre Theodore è ai saluti e si sta cercando di transare il contratto in essere per la prossima stagione («Vuole essere titolare ma con noi non può esserlo»). Proli prende in mano il poster dell’Olimpia uscito ieri sulla Gazzetta e dice: «Resteranno anche Bertans, Tarczewski e Gudaitis». Le novità? Alla parola Nedovic ammette la presa, mentre per il play Mike James c’è una frenata: «Siamo in altissimo mare».
BUDGET
Proli conferma alcuni passaggi base. «Abbiamo 25 milioni di costo azienda, 8 dei quali dedicati ai giocatori. Il nostro potere d’acquisto è però meno competitivo. In altre nazioni la tassazione è molto ridotta. Da noi se spendi 100 tra fisco ed extra arrivi a 250, è un argomento che l’Eurolega sta discutendo perché l’iniquità fiscale crea uno squilibrio. La forza dell’Olimpia però è che ha 25 milioni per i prossimi 10 anni. Aumentare
SU PARTE DEL TIFO
il budget? No. O meglio, solo nel caso in cui dovessimo incrementare le sponsorizzazioni».
CAMPIONATO
Eurolega e Serie A future a 18 squadre: troppe. «Ci attrezzeremo per fare bene anche se c’è uno stress esagerato – continua Proli –, nel lungo periodo insostenibile. Le finestre per le Nazionali? Non sono il massimo ma non diremo mai no all’Italia. Anche loro sono molto aperti con noi per valutare le situazioni di volta in volta».
PIANIGIANI «EUROPEO» «Perdere il primo campionato qui mi sarebbe pesato tanto – racconta Pianigiani –, l’Olimpia non è mai un club banale, sai che azienda c’è dietro, sai le difficoltà, ma anche il bello di lavorare in un posto dalle aspettative altissime come è giusto che sia. Sono una persona fortunata, ho vissuto in posti non banali, lo scorso anno a Gerusalemme con l’Hapoel per tutto quello che rappresenta, in Turchia ho guidato il Fenerbahce, poi la Nazionale, la squadra della mia città, Siena, e dallo scorso anno l’Olimpia Milano coinvolto dal presidente per un progetto di lunga durata. Oggi mi sento nel posto migliore possibile».
NON AMMETTO CORI COME: «UCCIDETELI». NON FA PARTE DI NOI
VOGLIAMO UNO SPETTACOLO PULITO E SENZA MALEDUCAZIONE
IL PRESIDENTE OLIMPIA
LA SERIE A Tutti d’accordo. il campionato cresce. «Ho ritrovato un livello alto – dice il coach –, non lo dico io, mi sono confrontato con colleghi e arbitri. C’è equilibrio, alternanza al vertice. Reggio Emilia ha centrato la semifinale di Eurocup eliminando Kazan e San Pietroburgo e in Italia non è riuscita a centrare i playoff, giusto per capirci... Purtroppo c’è ancora una esasperazione eccessiva, non adeguata allo spettacolo, con i palasport sempre pieni perché la qualità del nostro campionato è molto alta». Proli lo definisce «super, di altissimo livello. Ci sono società solide ormai da anni come Venezia, Trento, Avellino e negli ultimi due anni Brescia». Il miglior giocatore? Pianigiani lo divide a metà. «Per quello che si è visto all’inizio il titolo di mvp a Rich è giusto, poi nei playoff invece è uscito alla ribalta Shields». Potrebbe essere un obiettivo Olimpia? Proli è fermo. «No, noi prendiamo solo giocatori di Eurolega, lui no l’ha mai fatta, non vedo perché dovremmo rischiare».
PUBBLICO
Il presidente dell’Olimpia ha una sua mission. «Visto che andremo verso la saturazione del palinsesto dobbiamo togliere
SUGLI ARBITRI
esasperazione attorno all’evento. Abbiamo vinto lo scudetto, ma nella mia mente sono ancora vivi i ricordi di gara-5 con i cori “Uccideteli”. Quando vedi una parte del tifo che ha una cultura come questa, in un palazzetto non puoi ammetterla. Sarà la nostra battaglia dei valori, creare uno spettacolo pulito, senza maleducazione e prepotenza, capire che la sconfitta ci può stare senza esagerare. I nostri tifosi sono fantastici, lo avete visto. Poi ci sono i “disturbativi”, sono pochissimi per fortuna, ma vorremmo far capire a tutti che bisogna evitare di fare drammi, che le sconfitte e i periodi-no ci possono stare».
LA LEGA
Anche dal punto di vista dell’educazione culturale nei palazzetti la Lega può fare tanto, Proli ne è convinto. «La Lega e il suo nuovo corso stanno cominciando bene. Dateci tempo, c’è un presidente come Bianchi che si sta riaccreditando, un direttore marketing come Aloi bravissimo, diamo loro il tempo di costruire qualcosa di buono, vorremmo portare noi club tutti assieme contenuti di sostanza».
ARBITRI
La questione arbitrale è seria. Qui Proli non trova vie di usci- ta. «Ci sono società che fanno investimenti milionari e poi il risultato è in mano a dilettanti. Se siamo club professionisti, gli arbitri devono esserlo altrettanto. Non ce l’ho con loro, però qualcosa non va. Poi vedo anche che i migliori tipo Lamonica non possono essere utilizzati. So bene che con la federazione ha qualche problemino, però fischia sempre le finali di Eurolega. Non ci interessa, come Lega, avere tutta la struttura in mano, vogliamo la piramide, prenderci il top, lavorarci e istruirli. Devono essere formati, molti non sono neppure allenati bene. Lo abbiamo chiesto ufficialmente al commissario Tedeschi. Impossibile? Mai dire mai...».
PORTALUPPI E STAFF
«Flavio ha maturato la scelta di andare via 5 mesi fa: aveva due desideri: o un’esperienza da gm all’estero o una avventura nel campo del ticketing dove curerà anche il nostro per i prossimi tre anni», rivela Proli che attende la risposta di Andrea Capobianco nello staff. «Servirebbe un altro coach che abbia l’abilità di lavorare 24 ore al giorno con la capacità di concentrarsi sui nostri giovani, tipo Gudaitis, Tarczewski e Della Valle».
QUALCOSA NON VA SERVONO ARBITRI PROFESSIONISTI E NON DILETTANTI
LAMONICA DIRIGE LE FINALI DI EUROLEGA, MA DA NOI È FUORI
IL NUMERO UNO OLIMPIA