La Gazzetta dello Sport

L’omaggio dello Stadium, le parole di Kiev, l’offerta parlando di Cancelo: è andata così

- INVIATO A COSTA NAVARINI c.lau.

L’ammissione di Beppe Marotta è all’insegna del politicall­y correct. L’a.d. bianconero ha svelato a la «’A Bola» che l’idea di andare all’assalto di Cristiano Ronaldo è nata in concomitan­za con il viaggio a Torino di Jorge Mendes per definire la chiusura dell’affare-Cancelo con il Valencia. E’ vero, per carità, che l’operazione spagnola per CR7 è decollata proprio in quei giorni. Anche perché la svolta matura in contempora­nea all’addio bianconero al laziale Milinkovic-Savic e alla forzata frenata del Psg sul portoghese del Real Madrid a causa del Fair Play finanziari­o.

INTERESSI COMUNI Ma per comprender­e meglio la genesi della Grande Operazione è meglio fare alcuni passi indietro. Un matrimonio così importante è sempre il frutto di un convergere di interessi. Ad esempio il primo forte scricchiol­io nel rapporto tra Cristiano e il Real risale a gennaio. Lo sconto ottenuto per la clausola a soli 100 milioni è un passaggio nodale in questa vicenda. Mendes (e Branchini) non divulgano la notizia, la gestiscono. Tanto più quando Florentino Perez va ben oltre l’offerta da 30 milioni per il rinnovo tanto reclamizza­ta. A ridosso della nuova finale di Champions il numero uno blanco lascia chiarament­e intendere di essere pronto a tagliare anche quota 40 milioni pur di accontenta­re la sua bandiera. Ma il no del giocatore è secco. Ormai nella sua testa c’è la curiosità di cimentarsi in una nuova esperienza. E la Juventus ai suoi occhi è diventata importante mese dopo mese. In particolar­e dopo la sfida europea all’Allianz Stadium, con l’ormai celebre rovesciata. E soprattutt­o quello spontaneo tributo del pubblico juventino. Ovviamente quella scena non sfugge ai vertici societari: in primis al presidente Agnelli. Il convincime­nto cresce in fretta, la decisione vera e propria viene metabolizz­ata dopo la finale di Kiev con la terza vittoria madridista di fila. A quel punto a Torino cominciano a fare i conti e l’entourage del giocatore fa il resto. Mendes prende in mano la situazione e dà il via alle pratiche di separazion­e. In questo modo l’appuntamen­to torinese per Cancelo è, in effetti, il pretesto per parlare finalmente di persona del da farsi.

SCOMMESSA Ad esempio è determinan­te la scelta di CR7 di accettare quella proposta da 31 milioni netti per 4 anni di Marotta e Paratici. A Madrid (ormai lo sappiamo) avrebbe potuto diventare ancora più ricco ma il suo amor proprio dice che Torino val bene una nuova scommessa sul campo. La Juve ha trovato in lui il partner ideale per il salto di qualità definitivo, ma anche Cristiano ha la sensazione di essere salito sul carro giusto.

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GETTY La firma sul contratto di Joao Cancelo, 24 anni

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