TOUR, SAGAN E NIBALI RICONCILIANO CON LO SPORT
Ciclismo: dopo il finale scoppiettante di tappa
Non finiremo mai di sottolinearlo. Perché Peter e Vincenzo, Sagan e Nibali, sono corridori per i quali i tifosi sarebbero disposti a pagare pure il prezzo del biglietto (che invece non c’è): uno di quegli aspetti che rendono orgogliosamente unico il ciclismo. Si sapeva che il finale di Quimper sarebbe stato come una piccola Liegi-Bastogne-Liegi in Bretagna, nella terra culla del ciclismo francese, dove la fatica del sale e del mare è pari a quella di chi sceglie di sfidare il vento dell’Atlantico in sella. Ebbene, andatevi a rivedere gli ultimi minuti della tappa e quello che hanno saputo fare prima Nibali e poi Sagan. Sì, la sorpresa, per chi non se l’aspettava così davanti, è proprio il siciliano. E invece è quello il suo Dna. Approfittare di ogni occasione, buttarsi nella mischia con i velocisti (lui, 10° al traguardo, ha davanti nove corridori con quelle caratteristiche), «limare» quando invece gli altri big si nascondono a ruota di gregari più abili. Sgomitare, sgattaiolare. Sì, forse è proprio questo il verbo giusto. Nibali è una volpe che sa sempre dove infilarsi, in queste cinque tappe ha evitato ogni pericolo come se avesse il radar più sofisticato sempre acceso. Invece è «soltanto» colpo d’occhio. Alzare gli occhi e guardare intorno, essere un corpo unico con la bicicletta. Lo stesso vale per Peter Sagan, unica autentica rockstar di questo sport. Al di là delle vittorie, guardate le folle di bambini con la sua maglietta che lo attendono giù dal pullman della squadra. È l’incontro con il campione più rock che si ripete ogni giorno. È una magia che nessuno vuole finisca mai. Perché con Peter e con Vincenzo si ritorna bambini ogni giorno. Vincere è bello, certo, ma quando ti diverti in sella e riesci a trasmetterlo a chi ti guarda, a prescindere dal risultato, vale infinitamente di più.