La Gazzetta dello Sport

Rossi, la Yamaha ora va E la storia gli dà una mano

● Ad Assen è tornato a guidare la corsa per la prima volta in stagione È staccato di 41 punti da Marquez, ma ad Hayden ne recuperò 44...

- Giovanni Cortinovis Mario Salvini

Un solo giro immerso in quasi mezzo campionato, eppure un segnale di vita. Un simbolo a cui ispirarsi per continuare nella rincorsa a un Marc Marquez che sembra sempre sfuggire via. Dieci giorni fa ad Assen Valentino Rossi è stato in testa per un giro. Quest’anno non era ancora successo. Primato parzialiss­imo, eppure non così casuale, se consideria­mo che lo stesso è capitato anche all’altro uomo Yamaha: Maverick Viñales, a sua volta davanti a tutti per una tornata in Olanda. Magari è presto per dirlo, ma se la Yamaha vuol essere ottimista deve prenderlo come il segno che qualcosa sta cambiando in questo campionato in cui l’unica certezza è là davanti: un Marc Marquez che viaggia veloce come un razzo verso il quinto titolo di MotoGP, settimo totale. Mentre dietro, tra gli inseguitor­i, ogni gran premio sembra smentire tutto quanto che era stato detto dai precedenti.

PIÙ GIRI IN TESTA Intanto però c’è da dire che con questo di Assen sono diventate 15 le stagioni in cui Valentino è stato al comando almeno per un giro in MotoGP. In pratica in tutte tranne le due trascorse in Ducati. Ovviamente nessuno come lui: quello che si avvicina di più è Dani Pedrosa che ha provato l’ebbrezza della testa della corsa in 12 diverse stagioni. Quest’anno però è ancora a secco e potrebbe pure ritirarsi a fine stagione. Seguono, a quota 11 annate con almeno un giro in testa, Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo. Ma a Lorenzo sono bastati 11 anni per diventare quello che di giri al comando ne ha fatti più di tutti: 1424, cioè 21 più di Valentino, secondo con 1203. Il terzo, con 1049, è Casey Stoner. Marc Marquez in questa classifica arriverà presto. Per ora si accontenta del primato e del cospicuo vantaggio che si è già assicurato in classifica: 41 punti su Valentino. Tanto che la domanda, adesso, è se sia davvero possibile immaginare di ribaltare la situazione e di arrivare a superarlo. La storia dice che è possibile. Difficile ma possibile.

HAYDEN-ROSSI 2006 Difficile, perché nei 25 precedenti di campionati da quando è entrato in vigore l’attuale sistema di punteggio, in 23 occasioni chi era in testa dopo l’ottavo GP di stagione, come ora, si è poi ritrovato campione del Mondo. Tuttavia possibile per almeno tre ragioni. La prima è che quest’anno dopo otto gare siamo ancora più lontani del solito dalla meta, visto che se ne correranno 19, massimo storico. La seconda perché 2 rimonte comunque ci sono state, peraltro entrambe negli ultimi tempi, precisamen­te l’anno scorso e nel 2015. La terza ragione è quel che riuscì proprio a Valentino Rossi nel 2006.. Allora come ora il GP n.8 di stagione era stato Assen. Dove Nicky Hayden centrò il secondo successo in carriera, primo di stagione, e sembrava involato verso il titolo con 144 punti. Valentino non solo non era vicino, ma non era nemmeno secondo. Tra lui e il Kentucky Kid c’erano altri due: Pedrosa a 102, Loris Capirossi a 100. Rossi era a 98, uno meno di oggi, per dire. E con una stagione di 17 GP, dunque con appena 9 gare a disposizio­ne. Eppure il Dottore ribaltò tutto prima ancora dell’ultimo ballo a Valencia. Dove arrivò in testa con 244 punti, 8 in più Hayden. A cui ne aveva quindi recuperati 46 in 8 GP. Persino più di quelli che dovrebbe rimontare ora a Marquez. Poi a Valencia andò come tutti sanno, con la scivolata di Rossi e il titolo a Hayden.

2015 E 2017 L’obiezione è che, con tutto il rispetto e l’affetto, Marquez non è Hayden. Anche perché nessuno è come Marquez. Nel senso che è il peggiore degli avversari possibili. Gli altri due precedenti di recuperi sono quello di Lorenzo su Rossi nel 2015, e quello di Marquez medesimo l’anno scorso. Nel primo caso, indimentic­abile, Vale aveva 10 punti di margine dopo Assen, li avrebbe portati addirittur­a a 23 ad Aragon, per poi perderli tutti nell’epilogo della rincorsa con la penalità di Valencia. Nel secondo, un anno fa giusto, non solo Marquez era dietro Dovizioso, ma tra loro c’erano altri due piloti: Dovi 115, Vinales 111, Vale 108, Marc 108. Marc cominciò la sua riscossa proprio al Sachsenrin­g, con 5 vittorie e 2 secondi in 8 gare…

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Testa a testa in pista e in campionato tra i piloti simbolo degli ultimi anni: Marc Marquez, 25 anni, e Valentino Rossi, 39
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