La rivincita di Kevin il mezzofondista mancato
●Correva gli 800 prima di scegliere il tennis per l’altezza Nel tempo libero suona la chitarra
L’album più celebre del suo cantante preferito si intitola «In beetwen dreams», cioè «Tra i sogni». Kevin Anderson ha passato la domenica di mezzo di Wimbledon, quella in cui tradizionalmente non si gioca, al concerto di Jack Johnson, cantautore americano tra i più apprezzati del panorama indie: non c’è da stupirsi, il sudafricano nel tempo si diletta con la chitarra.
IN FAMIGLIA Nato a Johannesburg da genitori ingegneri, Kevin si divide all’inizio tra il tennis e l’atletica da mezzofondista, soprattutto negli 800. L’altezza però diventa presto un problema in pista e allora la scelta si fa obbligata. Kevin non è soltanto un bombardiere: è vero che batte a 220 all’ora, ma nonostante la statura sa muoversi piuttosto bene ed è capace di far male anche con i colpi a rimbalzo. Frenato prima da un carattere poco pugnace e poi da una litania di infortuni che tra il 2016 e il 2017 gli tormentano anche, polpacci, spalla destra, inguine, caviglia e pollice sinistro, arriva al top dopo i trent’anni con costanza e volontà. Tra i segreti la moglie Kelsey, ex golfista, conosciuta all’Università in America (vivono in Florida) che ha rinunciato a una carriera da manager per diventare organizzatrice di tutti i suoi spostamenti e responsabile del sito RealLifeTennis.com dove il marito, per 100 euro, dà consigli su come avvicinarsi al tennis. Forse da ieri sarà cambiata la tariffa. PUNTI CON LA PRIMA TURNI BATTUTA VINTI