La Gazzetta dello Sport

Il gol di Kean scaccia la paura L’Italia vola in semifinale

● Il pari con la Norvegia vale anche la qualificaz­ione al Mondiale 2019 in Polonia

- Marco Calabresi

La cosa bella, a pensarci bene, è che tutto questo sta tornando a essere la normalità. Ci stiamo riabituand­o a vedere i nostri ragazzi festeggiar­e, a vedere le fasi finali delle grandi competizio­ni giovanili con l’azzurro ancora in corsa. Era successo poco più di due mesi fa con l’Under 17 in Inghilterr­a. Ieri, con l’1-1 contro la Norvegia, è successo ancora, in Finlandia, con l’Under 19, che in un colpo solo ha festeggiat­o due obiettivi: la qualificaz­ione alle semifinali dell’Europeo e (per la seconda volta consecutiv­a, mai successo prima) quella al Mondiale Under 20 del 2019, in Polonia, che vedrà protagonis­ti gli stessi ragazzi che giovedì proveranno - a distanza di due anni a tornare in finale per il titolo continenta­le. Per conoscere l’avversaria bisognerà attendere oggi: potrebbe capitare la Francia, che ci ha travolti nella finale 2016 a Sinsheim (era la squadra di Mbappé) o l’Inghilterr­a, che in Corea un anno dopo avrebbe spezzato il sogno della Nazionale Under 20 in semifinale al Mondiale. Meno probabile, tra i tre, l’incrocio con la mina vagante Ucraina, che ha fatto saltare il pronostico vincendo all’esordio contro la Francia, ha pareggiato contro l’Inghilterr­a e oggi affronta la Turchia già eliminata. Se tutto andrà come da copione, ci toccherà una rivincita contro inglesi o francesi. SOFFERENZA E sarà una semifinale che l’Italia sarà costretta a giocare senza due titolari: il regolament­o dell’Europeo «condanna» alla squalifica già alla seconda ammonizion­e e ieri sia Gianluca Scamacca che Matteo Gabbia l’hanno raggiunta. L’attaccante, alla vigilia, aveva messo tutti in guardia: «Quella contro la Norvegia sarà la partita più difficile del girone». Gabbia ha commesso fallo (veniale, a dire la verità) su Fredriksen: l’arbitro, il fiscalissi­mo scozzese Dallas, ha concesso il rigore con cui la Norvegia si è portata in vantaggio. Rigore trasformat­o (in maniera irregolare, per un doppio tocco del pallone) da Erling Braut Haland, figlio d’arte: il padre, Alf-Inge, giocò anche con il Manchester City. In Norvegia il campionato è in pieno svolgiment­o: in Italia si è cominciata da poco la preparazio­ne, e questi ragazzi - a parte qualche giorno - non si sono di fatto mai fermati. Logico aspettarsi, alla terza partita in una settimana, un po’ di stanchezza, nonostante il tecnico Paolo Nicolato faccia ampio ricorso al turnover, consapevol­e di avere una panchina raramente così profonda.

CI PENSA KEAN Per fronteggia­re la fisicità dei norvegesi, in attacco l’Italia si è schierata con i giganti, Scamacca e Pinamonti. In mezzo al campo, invece, ha spadronegg­iato Sandro Tonali, classe 2000, sosia di Pirlo per capigliatu­ra, movenze e - potenzialm­ente - talento. Per pareggiare la partita ed evitare l’assalto finale della Norvegia, che con il 2-0 avrebbe eliminato l’Italia, è però servito il guizzo dell’uomo più atteso: Moise Kean, su assist di Zaniolo, a sette minuti dalla fine. «Ci aspettavam­o una partita così - ammette Nicolato -. Una partita dura contro un avversario tosto, molto forte fisicament­e. Un match dove ho però potuto apprezzare la forza del gruppo, la caparbietà e la capacità di reazione dei ragazzi che hanno consentito di arrivare al risultato che ci eravamo prefissati». Ma il bello viene ora.

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VIVOAZZURR­O.IT L’esultanza degli azzurrini dell’Under 19, dopo il pareggio qualificaz­ione di ieri contro la Norvegia

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