Più palloni per Gonzalo Le varianti di Gattuso
●In tournée il tecnico ha provato qualche sprazzo di 4-2-3-1
Prima s’impara un bel giro di blues, poi si può pensare alle variazioni armoniche. Se Rino Gattuso fosse un pianista, il 4-3-3 sarebbe la base su cui impostare il ritmo, la prima abilità da padroneggiare per non andare fuori tempo. Acquisito quello, si è pronti per imparare qualcosa di nuovo, fino ai virtuosismi dell’improvvisazione. Un cantante piuttosto bravo, Gonzalo Higuain, s’è appena aggiunto alla compagnia: logico, dunque, che il tecnico rossonero stia già studiando lo spartito migliore per esaltarne le doti. Già nella conferenza stampa d’inizio stagione, a Milanello, Gattuso aveva manifestato la volontà di sperimentare qualche novità tattica. In quel momento pareva un misto tra un atto di coraggio e uno di fede, perché il contesto vedeva un management in uscita, una proprietà indefinita, un mercato fermo e una rosa piena di punti interrogativi. Ora che il Milan prende forma, e si plasma intorno a un goleador come il Pipita, Rino può dare più concretezza ai suoi pensieri.
LA BASE Dovendo disegnare l’attacco rossonero a un paio di settimane dal via del campionato, il reparto offensivo è presto definito: tridente con Suso a destra, Higuain al centro e Calhanoglu sull’altro lato. La prima variazione sul tema potrebbe riguardare il vertice alto sinistro, ma è legata a scenari di mercato. Dopo la punta, ormai depennata dalla lista della spesa, restano come obiettivi la mezzala e l’esterno: se quest’ultimo fosse Bernard o uno con caratteristiche simili al brasiliano, Calhanoglu potrebbe arretrare sulla linea dei centrocampisti. Non è un caso che il turco sia stato schierato in quel ruolo, con soddisfazione dell’allenatore, sia nell’amichevole col Manchester Utd che in quella col Tottenham.
LA VARIANTE Sempre nella tournée americana, a un orecchio attento non saranno sfuggiti alcuni brani di 4-2-3-1, suonati da Gattuso durante i match. Minuti, non veri e propri spezzoni di gara, ma interessanti per immaginare un assetto del genere con il Pipita come bocca da fuoco. Dando un’occhiata agli uomini attualmente in rosa, è un’opzione anche più spendibile rispetto a un 4-4-2 ortodosso. E le mezzepunte per metterla in atto non mancano: ai nomi già citati vanno aggiunti Borini, con caratteristiche d’inserimento più che di rifinitura, e Halilovic. Riguardo al croato, Gattuso sembra essersi convinto a riproporlo da esterno offensivo, come giocava nella Liga, rinunciando all’idea di convertirlo in centrocampista. Ecco che allora il cast di supporto al Pipita s’allarga, infoltito anche dalla possibilità di avanzare Bonaventura. È presto per trarre conclusioni, sono tutte ipotesi e Gonzalo non ha nemmeno preso contatto con la nuova realtà. Però l’impressione è che ora, davvero, Gattuso abbia più frecce al proprio arco dal punto di vista tattico. E detto che Higuain gradisce il 4-3-3 perché con quello ha dato il meglio a Napoli, il 4-2-3-1 l’argentino lo conosce. Lo ha interpretato a volte nella Juve, ma anche a Madrid. Curiosità: proprio con quel sistema di gioco, nel novembre 2010 segnò un gol a San Siro, in un 2-2 al Milan. Era la fase a gironi di Champions League. Proprio là dove il Diavolo vuole tornare.