Vidal mollato Va al Barça A Spalletti serve uno tipo Pizarro
●Per completare reparto e rosa i nerazzurri puntano su un regista, il cileno è considerato troppo simile a Nainggolan. L’identikit del «ricercato»
Meno creste, più ordine. Più architetti, meno guerrieri. Meno inserimenti e tiri, più gestione della palla. L’Inter non stringe per Arturo Vidal, lascia spazio ai concorrenti, non inchiostra i contratti e non compone la coppia di Bad Boys, aggiungendo il cileno a Nainggolan. Arturo da ieri è segnalato decisamente vicino a Barcellona, ma non è un «ratto» in stile Malcolm (compiuto dai catalani nei confronti della Roma). L’attesa del club nerazzurro si è trasformata in una frenata. Poi in una riflessione, che ha portato a un responso: se gli uomini mercato dell’Inter potranno aggiungere un solo tassello alla rosa attuale (e al momento è così, visto che non sono in programma uscite a centrocampo, a parte quella di Joao Mario), il profilo di Re Artù, interessante e stuzzicante, non è però quello più utile per la squadra e per le esigenze del tecnico.
CARATTERISTICHE Del resto, che qualcosa non tornasse si era capito quando è spuntato il sogno Modric: cosa hanno in comune il Guerriero cileno e il croato? Poco, se non essere entrambi grandi centrocampisti, con molta esperienza internazionale. Però tatticamente non potrebbero essere più diversi. L’ex Bayern è un giocatore che sa adattarsi a varie posizioni, ma che agisce meglio come interno di centrocampo: la sua dote principale è quella di essere «pesante» da un’area all’altra. Puntuale in tackle e aggressivo sul portatore di palla, sa inserirsi nell’area avversaria, arriva spesso al tiro, e al colpo di testa. Non per niente, il Barcellona è pronto a investire 25 milioni (5 più dell’Inter) per sostituire con lui Paulinho, giocatore simile, tornato in Cina. All’Inter Vidal avrebbe raddoppiato la dote portata a Milano dal Ninja Nainggolan, lasciando però solo Brozovic a occuparsi di costruzione. E il croato, seppur cresciuto, non è certo un regista puro.
COME DAVID Non è David Pizarro, per citare il regista «feticcio» di Luciano Spalletti, che lo allenò con successo prima all’Udinese e poi alla Roma, dove Arturo Vidal, 31 anni, cileno: ha giocato le ultime 3 stagioni con il Bayern. Prima Juventus, Bayer Leverkusen e Colo Colo GETTY il cileno faceva coppia con De Rossi davanti alla difesa. L’identikit del Mister X che si cerca per il ruolo dovrebbe avere qualche caratteristica de «El Pek», (il piccolo), che in nerazzurro ballò una sola stagione. Come David dovrebbe saper difendere palla, gestirla, passare corto e lungo, saltare all’esigenza in dribbling l’avversario per creare superiorità e trasformare l’uscita dalla difesa in azione offensiva. Dovrebbe aggiungere più geometrie, tocco e qualità che potenza e corsa: quelle sono già garantite da Nainggolan. Per questo Vidal, considerato troppo simile, è stato «mollato». Spalletti già la scorsa estate sperava di aver trovato le caratteristiche di Pizarro, a prezzi contenuti, con Borja Valero. Non ha funzionato, lo spagnolo ha mostrato di avere problemi di mobilità e di velocità, oggi è il vicetrequartista.
CHI SERVE Luka Modric, ovviamente, avrebbe tutto quel che serve, aggiungendoci tiro da fuori, classe pura, intuizioni geniali e leadership naturale. Nella Croazia Dalic lo aveva provato inizialmente proprio da regista arretrato, per poi avanzarlo da trequartista e per trovare infine la «quadra» col 4-1-4-1: Brozovic liberava sia lui che Rakitic. Al Real il suo scudiero è Casemiro e Luka fa l’interno destro. Ma la collocazione tattica di Modric non è certo un problema: quando si ha un giocatore così si costruisce intorno la squadra. Il piano B invece dovrà essere più circostanziato: l’alternativa dell’Inter è cercare un regista. Nelle scorse settimane era stato fatto un tentativo (respinto) per Kovacic, uno simile a Pizarro si è visto in Italia e al Mondiale: Torreira della Samp. Ci è arrivato prima l’Arsenal, per 30 milioni. Ma per completare il centrocampo serve uno così, magari con un pizzico di esperienza in più.