Ecco la staffetta dei giganti Miressi: «Virare e non morire»
●La 4x100 sl cerca un oro che manca dal 2006. Con Dotto (192 cm), Zazzeri (197) e Vendrame (200) c’è il torinese da 202 cm: «L’altezza? Aiuta a toccare prima»
Igiganti ci sono, ma alla giovane Italia della velocità servirà un passo da gigante: per riprendere il filo d’oro interrotto dalla 4x100 sl di Filo Magnini a Budapest 2006. Ci sono gli inglesi, i russi ed i francesi, che trionfano dal 2012: oggi lo show europeo si accende anche con la staffetta dei brividi. Se Luca Dotto, campione uscente dei 100 sl, è il leader, Ivano Vendrame a due metri netti è il suo compagno di allenamenti, Lorenzo Zazzeri da Firenze sogna di essere un Magnifico non solo quando ama dipingere davvero, è il più alto di tutti, il più costante e il più rapido di tutti, ad alimentare il vento tricolore, cioè Alessandro Miressi.
CORAZZIERE Torinese non ancora ventenne, s’è messo già in luce non solo in Europa tra i centisti più dotati: è 13° al mondo in stagione ma soprattutto 3° più veloce del continente in 48”25 avendo davanti il discusso russo Morozov (47”75) e l’attesissimo scozzese Duncan Scott (48”02). Poi c’è il corazziere di Moncalieri, che da un anno all’altro sembra proprio un altro, avendo nuotato da pro’ senza impegni scolastici. Sarà l’Italia di Miressi? «Sono tranquillo, non spaccone, sono concentrato e sto riempiendo il mio bagaglio d’esperienza». Sul blocco come sulla rampa di lancio, e non parlategli di lanci veri con la pallina perché a casa erano la specialità di mamma e papà, lei ex azzurra del softball e lui pure in campo sui diamanti. Miressi è nato per diventare il nuovo Magnini con un fisico che si nota e fa già la differenza? «L’altezza? Può aiutare, soprattutto nel tocco per le braccia più lunghe».
NUOVA PROSPETTIVA Miressi è alto 202 cm, e nella vasca di ritorno ha dei finali alla Magno. E’ pronto a rompere il muro dei 48”, come s’è visto a Tarragona in frazione lanciata, ma pensa — dopo il personale nuotato al Settecolli —, a diventare ormai il secondo italiano a nuotare i 100 sl in 47” dopo Dotto (47”96). «Più gare ad alto livello nuoto è meglio è, adesso. Vorrei entrare in finale, ma un passo alla volta, prima c’è da portare sul podio la staffetta. Ho lavorato molto con il mio allenatore Satta sul ritorno in progressione sotto i 25”, sul finale, sugli ultimi 15 metri. Virare forte e non morire è la mia filosofia». Insomma, il fattoreMiressi dirà quanto è competitiva questa nuova Italia che punta a fare meraviglie. Il lungagnone ha le idee chiare: «La popolarità? Sarebbe bella, ora vedo il nuoto da un’altra prospettiva: se ti piace devi allenarti, amarlo, devi avere testa, deve rinunciare a qualcosa che fanno i tuoi coetanei». Un gruppo vuole andare lontano, e mettere la prima pietra per proiettarsi sui Giochi di Tokyo, magari con il rinforzo dell’oriundo Condorelli dalla prossima stagione. Ma con questo quartetto Miressi vuole cogliere stasera già l’attimo e tornare sul podio per la quarta volta consecutiva (2 argenti e un bronzo) con un gruppo inedito. Da questa 4x100 sl si capiranno molte cose per lo sprint, che anche nei 50 sl avrà un volto nuovo, il milanese Andrea Vergani.
VOLTI NUOVI Ma è un’Italia che lancia soprattutto tre medagliate europee in vasca corta, al test più impegnativo dell’estate: l’attesissima Simona Quadarella, che nel mezzofondo intende ritagliatasi un ruolo alla Paltrinieri, forte del talismano di bronzo mondiale nei 1500 di un anno fa; la polivalente Ilaria Cusinato che già oggi nei 400 mx alle prese con le britanniche Willmott e Miley getterà la maschera alle ambizioni, e la dorsista Margherita Panziera che nei 200 vale già virtualmente il bronzo. La Quadarella, diciannovenne romana, comincia dalle batterie degli 800, e testerà il valore delle avversarie - la tedesca Kohler e la magiara Kapas - in vista della finale di domani: la finalista mondiale comincia dalla gara in cui vuole crescere di più visto che i 1500 le vengono più naturali. «La tedesca? Penso che in vasca lunga posso batterla. Non mi sento più forte, ancora non l’ho battuta in una manifestazione importante. Essere considerata la Ledecky italiana? Non mi spaventa, mi carica, ma non sono su quei tempi, il progetto è su Tokyo. Sono una delle punte perche sono una di quelle che vince di più ma devo vincere ancora tanto. Di nazionali ne ho fatte solo tre». La Quadarella in comune con la Cusinato ha solo la cattiveria che trasforma, lei più timida della veneta: «Ho una grande carica che solo il nuoto mi dà, non potrei essere così in un altro sport». Stasera nella gara più completa del nuoto può fare come la staffetta veloce: vincere un altro oro che manca all’Italia dal 2006 di Budapest. Serve una sera alla Filippi.
«SE AMI IL NUOTO DEVI RINUNCIARE A CIÒ CHE FANNO I TUOI COETANEI»
ALESSANDRO MIRESSI SULLA CARRIERA
«HO LAVORATO SUL RITORNO IN PROGRESSIONE SOTTO I 25”»
ALESSANDRO MIRESSI SULL’ULTIMA VASCA