La Gazzetta dello Sport

Super Marquez cento per cento Marc al 100o GP «Ho vinto 4 titoli Brava la Honda a fidarsi di me»

● Il leader iridato: «Dal Qatar 2013 ho commesso errori e mi sono divertito, non posso chiedere di più» Il manager Alzamora: «Il suo stile è rivoluzion­ario»

- Paolo Ianieri INVIATO A BRNO (REP. CECA)

Sarà un weekend infuocato. E non solo per le temperatur­e torride, che fanno assomiglia­re Brno al paddock malese di Sepang, con la colonnina di mercurio che ieri ha toccato i 34° e promette di salire ancora nel weekend, dando adito a una preoccupat­a curiosità dei piloti sul comportame­nto delle gomme. Sarà un weekend infuocato soprattutt­o perché al ritorno dalle non vacanze («Ho fatto tre giorni dopo la Germania, poi c’è stato il WDW a Misano e per quelle vere dovrò aspettare la fine del Mondiale», dice Jorge Lorenzo), tutti partiranno con la bava alla bocca all’assalto di Marc Marquez, solitario capofila del Mondiale con 46 punti di vantaggio proprio su Valentino e 10 in più su Maverick Viñales. Ovvero il duo Yamaha a stecchetto da 19 GP (l’ultimo successo, di Rossi, risale ad Assen 2017) che qui parte convinto di riuscire a interrompe­re una striscia negativa che inizia a diventare preoccupan­te. Ma sono altrettant­o convinti di ricomincia­re il proprio inseguimen­to a Marc anche in casa Ducati, con Lorenzo e Andrea Dovizioso che qui forse porteranno in pista, tra le varie novità studiate a Borgo Panigale, anche una nuova carena, che l’ingegner Gigi Dall’Igna aveva pensato per la gara della prossima settimana in Austria, ma che potrebbe essere anticipata. Per Dovi, 4o nel Mondiale appaiato a Johann Zarco a -77 da Marc (Lorenzo segue 3 punti più indietro, Danilo Petrucci a 4), sarà la gara numero 100 sulla Ducati.

NELLA STORIA Lo stesso traguardo che taglierà in classe regina Marquez, che in questo arco di tempo ha monopolizz­ato il Mondiale, conquistan­do in 5 stagioni 4 Mondiali, col 5o nel mirino. «Il tempo corre a una velocità incredibil­e – racconta Marc -. Quando me lo hanno detto, mi sono sorpreso. Cosa significan­o 100 gare? Che devi goderti ogni momento e, per la verità, non credo che potrei chiedere molto di più: mi sono divertito, abbiamo anche fatto errori, ma alla storia passeranno i 4 titoli su 5 possibili. Era qualcosa di impensabil­e». RIFERIMENT­O Lo era anche per Emilio Alzamora, l’ex iridato 125 che oggi è suo manager e che, prima di tutti, ha intuito il talento di Marquez: «Era un bambino che aveva qualcosa più di tutti, ma ha avuto una crescita che non mi aspettavo. In questi anni ha fatto delle cose incredibil­i, il suo stile ha avuto un grosso impatto in questo mondo e la sua tecnica continua a evolversi, con la ricerca di feeling all’anteriore che lo porta a salvare possibili cadute con l’utilizzo del gomito. Dove può migliorare? Non deve cambiare approccio e dimenticar­e la voglia di imparare dai suoi rivali, nell’adattarsi ai cambiament­i. Ci sono pochi piloti capaci di farlo come lui».

AGO E VALE MEGLIO La storia racconta che dalla prima gara in MotoGP, era il Qatar 2013 e chiuse 2o dietro Rossi («Quel giorno era impossibil­e anche solo immaginare quanto sarebbe poi successo. La cosa fondamenta­le è stato convincere la Honda a fidarsi di me, mi sono sentito rispettato e ascoltato dal primo momento»), Marquez finora ha conquistat­o 40 vittorie, 70 podi e 48 pole. Eppure, analizzand­o il passato - lo ha fatto Manuel Pecino su Cycle World -, nei primi 100 GP in classe regina Marc è solo 3°. Davanti a tutti c’è Giacomo Agostini, che con un calendario meno ricco dell’attuale (per il 2019 nessuna novità dalla Finlandia, si parla del Messico, ma i piloti hanno chiesto una profonda revisione delle vie di fuga), impiegò 10 anni per arrivare a quota 100, conquistan­do 8 titoli, 67 gare e 85 podi. E alle sue spalle, ecco Valentino, anche lui meglio di Marc sia come Mondiali (5), sia come vittorie (54) e podi (82), ma meno pole (30). Insomma, abbagliati dal nuovo che avanza, vietato dimenticar­si del vecchio.

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