ATALANTA SHOW: 8-0! PAPU TRASCINATORE AVANTI IN EUROPA
Una Dea mai vista. Altro che crisi, i ragazzi di Gasparini travolgono il Sarajevo. Ora c’è l’Haifa al 3° turno
Primo livello superato, come in un videogame. E infatti ci sono stati anche gli effetti speciali che di solito impreziosiscono le creazioni dei maghi delle consolle: addirittura un ottovolante per vedere l’effetto che fa, al netto di avversari oggettivamente impresentabili. A Sarajevo l’Atalanta fa uno show, giusto per rimarcare la nettissima differenza di valori che si era già vista a Reggio Emilia e che solo un paio di disattenzioni avevano nascosto nel risultato. La partita è durata 18 minuti, il tempo impiegato dai nerazzurri per segnare tre gol e costringere quindi il Sarajevo a realizzarne addirittura quattro per conquistare la qualificazione. Altro che disattenzioni: stavolta l’Atalanta avrebbe dovuto abbandonare il campo per consentire la rimonta dei bosniaci. E invece la Gaspband non si è fermata, ha corso, si è divertita, ha segnato otto gol firmando la più larga vittoria della storia della Dea.
TUTTO IN POCHI MINUTI Proprio a un videogame somiglia l’Europa dei nerazzurri in questa prima fase così scomoda e ingolfata di impegni. Una partita dietro l’altra, un livello da superare dietro l’altro per sbarcare poi nella fase a gironi dell’Europa League. In ogni videogioco i livelli iniziali non nascondono grandi insidie ed è stato così anche per la squadra di Gasperini che ieri ha brillantemente concluso il lavoro cominciato a Reggio Emilia e bruscamente interrotto sul 2-0 quando ormai il Sarajevo era sul punto di arrendersi. Anche i prossimi avversari dell’Hapoel Haifa non dovrebbero creare grossi problemi ai nerazzurri che ieri hanno gestito con serenità una superiorità imbarazzante. Volendo raccontare una partita che non è esistita, il Sarajevo ha schierato un 4-2-3-1 che senza palla diventava 4-4-1-1: solo il capitano Velkovski ha mostrato qualità interessanti. Gasperini ha preferito Barrow a Zapata e ha schierato Pessina alla Cristante, o meglio alla Ilicic perché il giovane centrocampista invece di partire dal centro si allargava prevalentemente a destra. Comunque non c’è nemmeno stato il tempo di dare un’occhiata ai due schieramenti che l’Atalanta aveva già fatto il check-in per il ritorno in Italia. Al 4’ Gomez batte un angolo che genera una confusione incredibile nella difesa bosniaca, punita da Palomino dopo un goffo tentativo di autogol non andato a buon fine. Al 15’ il Papu inizia l’esercitazione balistica della serata pescando l’angolo lontano da fuori area. Al 18’ un cross di Gomez ben gestito da Barrow manda Masiello alla scrittura della sentenza. Al 28’ il Papu fa il bis e al 39’ anche Palomino gusta il dolce sapore della doppietta. In tutto ciò, il Sarajevo calcia una volta nello specchio della porta e una volta fuori.
MISSIONE EUROPA Il secondo tempo è un allenamento sotto la pioggia, Gasperini cerca di far crescere la condizione della squadra, Berisha continua ad assistere alla partita, Pessina che aveva iniziato in posizione più offensiva torna a centrocampo, Barrow segna il sesto gol e poi il settimo e infine anche l’ottavo sfruttando i movimenti, le sponde e la buona volontà di Zapata, che si è accorto in fretta di essere arrivato in una squadra che si diverte eccome a giocare a pallone. In qualunque situazione e contro qualunque avversario. Alla vigilia un giornalista bosniaco aveva chiesto a Gasperini in quale posizione della Serie A si sarebbe potuto piazzare il Sarajevo. Gasp se l’era cavata con un dribbling elegante perché la squadra bosniaca potrebbe giocare al massimo nella nostra Serie B e non certo nelle prime posizioni. Basta lanciare un pallone in mezzo all’area per mettere in imbarazzo la difesa e non a caso tra andata e ritorno hanno segnato tutti i difensori di Gasp, abituati a far male sulle palle inattive.
ATTEGGIAMENTO Ma anche se il Sarajevo è davvero poca cosa, bisogna fare i complimenti all’Atalanta per l’atteggiamento serio che ha caratterizzato la sua prova. Ha aggredito gli
avversari a inizio gara per indirizzare rapidamente la qualificazione, ma poi non ha rallentato anche per rispetto di un pubblico molto folto che aveva riempito le tribune con entusiasmo e fiducia e che non ha smesso di cantare nemmeno quando per il Sarajevo non c’erano più speranze. Di speranze, invece, ne ha tante l’Atalanta che oggi torna in Italia e già deve preparare la prossima sfida. Un agosto in apnea per la Dea, che comincia a intravedere quel panorama che le piace tantissimo: là in fondo, tra qualche partita, all’orizzonte, c’è l’Europa.
>Non c’è paragone rispetto all’andata: nerazzurri dilaganti, dopo 18’ gara già sul 3-0
>Una doppietta per Gomez e Palomino, trova gloria anche Masiello