LE ACROBAZIE IN ELICOTTERO E L’HANGAR-7, CHE EMOZIONI
Dalla Repubblica Ceca all’Austria, di fretta in auto perché dopo i test del lunedì a Brno mi aspettavano in serata a Salisburgo, ad un talk show di Servus Tv, in un programma sportivo che si vede proprio in Austria, Svizzera e Germania. Il tutto però nell’Hangar 7, aperto al pubblico dove all’interno ci sono auto da corsa, elicotteri, aerei, jet, moto, aerei della seconda guerra mondiale. Tutti oggetti tirati a nuovo, funzionanti e soprattutto marchiati Red Bull. Il giorno dopo la serata invece ho avuto la fortuna, l’onore e l’emozione di volare proprio su un elicottero acrobatico con Mirko Flaim, uno dei migliori elicotteristi al mondo, pilota personale
proprio del boss Red Bull. Siamo stati sottosopra, fatto avvitamenti, backflip fino a 3g di forza e volato sopra le montagne di Salisburgo. Una mattinata che non scorderò mai.
Manco a dirlo è della Red Bull il circuito di Zeltweg. Pista antichissima, proveniente dall’epoca in cui i tracciati si facevano dove si aveva spazio e senza progetti alcuni. Decisamente estrema adesso con medie oltre i 185 km/h per le MotoGP, con solo due curve a sinistra. Accelerazioni e staccate fortissime seguite da curve a destra. Sempre un po’ ostica per me, ma io ho l’intenzione di continuare a lottare con quelli davanti come nelle ultime gare. Già in qualifica non vado male, quarto. Davanti Marquez, Dovizioso e Lorenzo sembrano avere qualcosa in più. La mia tattica è quella di stargli attaccato il più possibile per non farmi riprendere da chi è dietro. Esperimento quasi riuscito perché alla partenza non faccio un capolavoro e nei primi due giri devo fare un paio di sorpassi per riportarmi sui primi tre ma Crutchlow mi si è messo
davanti. Sono quinto, vedo Marquez che prende distacco, Lorenzo e Dovizioso che provano ad andargli dietro con un ritmo insostenibile per Cal e me. È una battaglia di nervi, devi frenare a oltre 300 km/h e azzeccare in un metro la traiettoria a 50 orari. A 10 giri dalla fine Crutchlow continua a spingere ma la parte destra del mio pneumatico posteriore non mi sopporta più. Cal comincia ad andarsene. Arriviamo così, con Lorenzo e Marquez che se le danno fino alla fine, Dovi leggermente più dietro, Crutchlow e io. Top five. Sono sesto nel Mondiale, prima moto satellite.